Pesucci: «Troppo efficiente, ho pagato per questo» | MaremmaOggi Skip to content

Pesucci: «Troppo efficiente, ho pagato per questo»

L’ex sindaco di Campagnatico è stato assolto da tutte le accuse: 5 vittorie su 5 processi, ma resta l’amarezza. «Mi hanno fatto la guerra»
L'ex sindaco di Campagnatico Elismo Pesucci
L’ex sindaco di Campagnatico Elismo Pesucci in trasmissione a Tv9

CAMPAGNATICO. Cinque processi, cinque assoluzioni. E anche se non ha avuto la soddisfazione di vedersi riconoscere quanto richiesto per l’ingiusta detenzione, l’ex sindaco di Campagnatico Elismo Pesucci, a distanza di qualche mese dall’ultimo capitolo giudiziario chiuso, appunto quello in Cassazione, ha voluto ripercorrere i suoi 13 anni passati tra le aule del tribunale di Grosseto. Tredici anni di calvario, che si sono conclusi con la stessa parola pronunciata alla fine di ogni sentenza: «assoluzione».

13 anni di indagini e processi

 13 anni d’indagine, 30.000 pagine d’intercettazioni, 60 uomini della guardia di finanza, decine di perquisizioni, arresti, carcere, sequestri, decine di pesanti  interrogatori, decine di migliaia di euro spesi. Sono questi i numeri che l’ex sindaco di Campagnatico snocciola, ora che il suo incubo è finito.

Ha aspettato qualche mese dall’ultima assoluzione, prima di tirare una riga sugli ultimi anni passati sempre fianco a fianco ai suoi avvocati: Bruno Leporatti, il suo compianto difensore, Patrizia Fabiani e Massimiliano Arcioni. «Dall’aprile del 2007 a ridosso delle elezioni comunali, si è rovesciato su Campagnatico e su me una micidiale attività d’indagine, alla ricerca spasmodica di reati. I nemici sparlavano e  speravano che la procura potesse abbattermi – dice –  Si era costituita una vera e propria  macchina da guerra. Il motivo di questo sanguinoso conflitto? L’ottima amministrazione comunale che aveva prodotto uno straordinario cambiamento nel governare il Comune di Campagnatico, realizzando straordinarie  opere pubbliche».

In quegli anni, sotto la guida di Pesucci, erano stati ristrutturati i centri storici di Campagnatico e Montorsaio, erano state riasfaltate le strade comunali ed erano stati sistemati tutti i centri abitati di Arcille, Marrucheti, S. Antonio e  Granaione; oltre ad aver aperto il primo asilo nido comunale, ampliate e restaurate tutte le scuole, costruito  e ristrutturato impianti sportivi,  rifatto completamente le pavimentazioni in pietra ma anche le nuove reti fognarie, quelle del gas e l’illuminazione pubblica.

«Questo nuovo modo di lavorare, della politica del fare e non delle chiacchiere – dice ora l’ex sindaco – aveva portato consenso e fiducia, tanto che sono stato eletto per tre elezioni e la mia lista ha incassato quasi l’80% di consensi. Qui a Campagnatico avevano casa molti politici nazionali di spicco, tutti di opposto schieramento rispetto a me: il presidente del Consiglio Romano Prodi e i suoi ministri erano di casa, così come il presidente Giuliano Amato o il presidente della Camera Fausto Bertinotti. Ma ho sempre stravinto le elezioni perché in questo comune si è sempre votato la persona e non i partiti politici».

Le ultime due sostitute procuratrici che hanno celebrato i processi nei confronti di Pesucci, Arianna Ciavattini prima e Anna Pensabene poi, hanno chiesto l’assoluzione dell’ex sindaco. «I giudici mi hanno assolto per non aver commesso il fatto e perché  il fatto non costituisce reato – dice ancora – Io ho toccato con meno che quando gli avversari non riescono pacificamente e lealmente  a sconfiggermi o  ad accettare le sconfitte, mettono in campo altri metodi infami e malvagi,  le bugie le diffamazioni, la gogna mediatica, o qualsiasi cosa che possa distruggere il rivale. Purtroppo, queste vicende sono costate allo Stato milioni di euro di soldi pubblici; lottizzazioni sequestrate ridotte in macerie, imprese fallite, opere pubbliche bloccate, ingessamento del territorio di Campagnatico che dal 2007 si è fermato come attraversato da una Glaciazione. E io, dopo 13 anni, sono stato assolto».

 

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