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I non vaccinati del Giglio: «Sequestrati sulla nostra isola»

In un mondo ammantato dal grigio velo della pandemia, dal 10 gennaio, raggiungere “il continente” sarà difficile per chi non si è voluto ancora vaccinare
Una veduta di Giglio Porto
di Federico Catocci
 
ISOLA DEL GIGLIO. «Siamo sequestrati nella nostra isola, nella nostra dimora – racconta Silvana Di Salvo – sull’isola siamo una settantina di persone a non essersi vaccinate, e dal 10 gennaio rischieremo di essere impossibilitati a muoversi dall’isola».
Il nuovo decreto in materia covid varato dal Consiglio dei Ministri infatti, entra in vigore a partire da lunedì 10 gennaio e l’obbligatorietà del super green pass (o green pass rafforzato) non rimarrà solo per entrare nei cinema, teatri o ristoranti, ma sarà estesa anche a chi vuol usufruire dei trasporti locali, come i traghetti. Silvana Di Salvo è una delle persone non vaccinate che sono sull’isola e che subiranno più direttamente la stretta del decreto.
Lavorando sull’Isola, ma avendo figlio che studia a Firenze e una madre 85enne bisognosa di assistenza, ha bisogno di muoversi anche settimanalmente.
Un traghetto a Giglio porto
Un traghetto per il Giglio a Porto Santo Stefano

Silvana, descrivendo la situazione, dice «Già le famiglie degli isolani vengono divise per motivi di studio, che qua arriviamo solo alle scuole medie. Poi anche per diversi servizi, esami medici o spesa, tocca prendere il traghetto. Già non è facile facile vivere sull’Isola del Giglio, così si spopola ancora di più, molte persone dovranno probabilmente lasciare l’isola prima di non potersi spostare più».

Finora Silvana e le altre persone che non si sono volute vaccinare, erano andate avanti con i tamponi, nonostante fossero limitati dagli orari della farmacia. Per le emergenze era comunque già un limite, adesso confessa che sarà un serio problema.

Le possibili soluzioni

«Il vaccino non è obbligatorio, – dice Silvana – non mi voglio vaccinare e se ci informiamo non tramite i canali ufficiali, i giornali, ma tramite le fonti quelle giuste, scopriamo che non è necessario. Che si metta l’obbligo allora, perché mettere queste regole, così, non è giusto. Ho contattato il sindaco e mi ha dato disponibilità al dialogo, spero si arrivi ad una soluzione, perché così stiamo proprio arrivando al limite, mi auguro non si arrivi ad atti estremi».

Silvana propone una soluzione a questa problematica che inciderà non solo sulla vita dei non vaccinati dell’isola del Giglio, ma anche su quella degli altri isolani di tutta Italia: «Proporrei di istituire una forma di zona franca, di zona isolata, sui traghetti dove far stare i non vaccinati. In inverno poi sono anche meno frequentati».

«Si potrebbe prevedere di farli stare anche nelle proprie auto volendo, non so se è possibile. Altrimenti dovrebbe essere fatta una deroga alla legge che preveda anche la nostra casistica. Così siamo tagliati fuori».

Per i non vaccinati dunque, dal 10 gennaio, la vita sarà ulteriormente dura. In un mondo ammantato dal grigio velo della pandemia, raggiungere “il continente” sarà difficile per chi non si è voluto ancora vaccinare, e l’isola rischia di perdere i contorni casalinghi per prendere quelli di una quarantena.

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