«No alla propaganda politica a scuola» | MaremmaOggi Skip to content

«No alla propaganda politica a scuola»

L’opposizione insorge contro l’iniziativa dei partiti di maggioranza con gli studenti. Anche il presidente del consiglio comunale all’oscuro dell’iniziativa
Municipio di Grosseto
Municipio di Grosseto

GROSSETO. Avvicinare i giovani alla politica da protagonisti. Sarebbe questo l’intento della coalizione di centrodestra alla guida del capoluogo, con alcune iniziative rivolta alle scuole della città.  Promotori, Lista Vivarelli Colonna, Forza Italia Ppe, Fratelli d’Italia, Lega e gruppo misto.

Ovvero incontri con gli studenti in classe, seguito dalla partecipazione dei ragazzi alla vita politica e amministrativa, anche attraverso incontri con assessori e consiglieri.  L’intento è quello di spiegare agli studenti le differenze tra giunta e consiglio, come si svolgono le sedute del consiglio, quali mozioni si discutono e quali si votano. 

Un ‘idea che, però, non è piaciuta all’opposizione. E non solo

Cristoforo Russo

Cristoforo Russo Tra i primi a esprimersi contro la scelta del Comune è stato Cristoforo Russo, segretario provinciale Flc Cgil. «Non voglio credere che un docente o dirigente scolastico abbia accettato di fare un simile progetto e sarebbe gravissimo se qualcuno lo avesse addirittura proposto. Utilizzare la scuola per fare propaganda politica è semplicemente indecente. Per quello che si vede ai consigli comunali, forse non sono gli alunni a dover ricevere lezioni», ha scritto su suo profilo facebook.

Tutti contro

Partito democratico, Movimento 5 stelle e Grosseto città aperta rispondono con un’unica voce, sbigottiti e contrari all’iniziativa dei partiti di maggioranza.«A Grosseto i partiti al governo, dalla Lega a Fratelli d’Italia passando da Forza Italia, insieme al sindaco e a tutti gli assessori, hanno deciso di entrare nelle scuole per dare lezioni di politica e democrazia ai nostri studenti» esordiscono.

«È un’iniziativa di assoluta gravità, che denota una totale mancanza di rispetto da parte di Vivarelli Colonna e della sua maggioranza nei confronti, innanzitutto, del mondo della scuola e della sua funzione educativa» precisano.

Carlo De Martis in consiglio comunale
Carlo De Martis (Grosseto città aperta) in consiglio comunale

«Politica e democrazia vanno di pari passo con pluralismo e rispetto delle istituzioni – tuonano – due concetti evidentemente ignoti ai nostri improvvisati ‘docenti’, che hanno visto bene non solo di estromettere dal progetto le minoranze, ma pare abbiano addirittura tenuto all’oscuro lo stesso presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti, nonostante si preveda di far sperimentare agli studenti l’esperienza del consiglio».

Sorpresa dell’iniziativa anche Italia Viva. «Apprendo dalla stampa di questo progetto del Comune – dice il consigliere Valerio Pizzuti – mi chiedo anche se gli istituti sappiano, vorrei conoscere nei dettagli tutto, non ne ho sentito parlare in consiglio comunale, ne discuteremo sicuramente con i coordinatori di Italia Viva».

«Fatta così è propaganda»

Pd, M5s e Gca, giudicano l’iniziativa come grave e sciocca, in sintonia con la risposta data anche da Rifondazione comunista Grosseto. «Perché avrebbe potuto essere lodevole se ben gestita attraverso un percorso istituzionale e condiviso – specificano – e invece la si è voluta ridurre ad una desolante operazione di propaganda politica di parte, sulla pelle degli insegnanti e degli studenti, questi ultimi guarda caso scelti tra quelli del triennio della scuola secondaria, prossimi neo elettori».

Le opposizioni si chiedono cosa e quanto sapessero di questo progetto gli stessi dirigenti scolastici coinvolti «Anche se non sappiamo ancora a quali istituti sia rivolto – dicono – Ci domandiamo anche, ovviamente, cosa ne pensino i genitori degli studenti interessati e quale ruolo ha avuto in tutto questo l’assessora all’istruzione e alle politiche giovanili Angela Amante, sulla cui scrivania arriverà presto un’interrogazione. Non è la prima volta – concludono – che il Sindaco abusa del suo ruolo per entrare nelle scuole a fare propaganda, ma ora si è superato il limite».

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati