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Nei progetti degli studenti Barbanella diventa quartiere green

Barbanella City è il lavoro delle classi 3A e 4A dell’artistico: il quartiere visto da un occhio diverso. C’è anche il ponte sulla ferrovia
Barbanella City, uno degli elaborati dei ragazzi
Barbanella City, uno degli elaborati dei ragazzi

GROSSETO. Si intitola “Barbanella City” l’evento di presentazione di un progetto innovativo e visionario per il quartiere Barbanella, forse quello più identitario di Grosseto, un vero e proprio borgo in città, che la classi 3ªA e 4ªA del liceo Artistico ad indirizzo architettura di Grosseto hanno presentato nella sala conferenza del museo di Storia Naturale della Maremma, come evento clou del loro percorso Pcto (acronimo che significa Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) di questo anno scolastico.

A partire dall’osservazione della città, dalla storia urbanistica di Grosseto e del quartiere Barbanella (anche grazie alla collaborazione con l’Isgrec) e anche grazie a un questionario agli abitanti , gli studenti della classe 4ªA hanno conosciuto a fondo il quartiere e hanno realizzato una mappatura della sua vivibilità nella percezione della cittadinanza.

Questo lavoro ha avuto origine dalla collaborazione con l’associazione Sex and the city di Milano, fondata dalle architette Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, e dal loro lavoro di osservazione delle città da un punto di vista di genere per  fornire alle amministrazioni pubbliche uno strumento utile a formulare politiche che possano organizzare gli spazi puntando al benessere di tutti.

Contemporaneamente la classe 3ªA ha realizzato una progetto urbanistico che vede il quartiere Barbanella diventare una zona green, pedonale e ciclabile, recuperando alcuni spazi in disuso come l’idroscalo e la vecchia ferrovia, all’insegna della eco-sostenibilità.

Da Barbanella il ponte ciclo-pedonale sopra alla ferrovia

Si tratta della progettazione di una “red line”: un percorso aereo che si sviluppa lungo il parco e che collega la parte est di Grosseto con quella ovest, divise dalla ferrovia, che comprende un ponte ciclo-pedonale che collega Barbanella con via della Pace, traendo spunto da un vecchio progetto urbanistico.

Una prospettiva di vivibilità e sostenibilità  simile a ciò che è già realmente accaduto con la West Side Line di Manhattan, dove un tratto di metropolitana abbandonato è stato trasformato in un parco sopraelevato, o il Red Line Project firmato da Hu Li, destinato a valorizzare gli spazi pubblici dell’immensa periferia di Pechino.

Per progettare gli spazi ricreativi e adatti ai bambini, la classe si è cimentata con un uso consapevole e creativo dell’intelligenza artificiale, imparando contestualmente ad utilizzare i nuovissimi software per disegnare in 3d.

Un altro degli elaborati degli studenti
Un altro degli elaborati degli studenti

L.A. Factory, il progetto del liceo Artistico

Questo progetto architettonico, che ha preso le mosse da un modulo di urbanistica tattica che le classi avevano affrontato durante lo scorso anno, rappresenta una fase importante del più ampio progetto Pcto pluriennale di simulazione di impresa che il liceo Artistico ha messo in piedi in questi ultimi due anni scolastici: L.A. Factory.

L.A., acronimo di ciceo Artistico, Factory, vuole essere un contenitore creativo di arti e mestieri, tra sapienza artistico-tecnica e innovazione, all’insegna della sostenibilità ambientale, per abituare i ragazzi non solo ad imparare, ma anche a leggere la realtà circostante e soprattutto a pensare ed a creare una nuova prospettiva formativa e lavorativa insieme, in una vision futuribile ma al contempo realistica dell’arte, della propria città, del proprio progetto di vita e di lavoro.

Un percorso corale che ha visto (e vedrà nei prossimi anni) la collaborazione tra gli studenti delle diverse classi di architettura guidati da professionisti, dagli insegnanti di diverse materie curriculari e soprattutto dalle docenti di architettura  Francesca Amore e Marta Rabagli.  

«Ho grande fiducia nei giovani d’oggi che si trovano ad affrontare uno stile di vita diverso da quello della mia generazione – commenta il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna – La società si è evoluta e continua ad evolversi velocemente. Progetti come questo, realizzato da voi, in solidarietà, rappresentano importanti manifestazioni di arricchimento e, sicuramente, di speranza verso il futuro. L’aspetto del green, anche a livello urbanistico, è importante e il fatto che lo abbiate compreso fa capire che siete sulla strada giusta. Grazie a tutti». 

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