Muore a 62 anni il cuoco delle emergenze | MaremmaOggi Skip to content

Muore a 62 anni il cuoco delle emergenze

Aveva aperto un ristorante in ricordo del fratello, il Luca house. ma aveva scelto anche di dedicarsi ai più bisognosi e cucinava per gli sfollati: è stato ucciso da una terribile malattia
Gianni Ficulle

ALBINIA. Si è spento Gianni Ficulle a 62 anni a causa di una malattia incurabile. L’uomo era un cuoco, ma non solo: era un punto di riferimento, un volto familiare, una presenza silenziosa ma instancabile per chi, nei momenti più difficili, aveva bisogno di lui

Gianni ha lottato per anni contro una malattia incurabile e lascia nel figlio Jacopo e in chiunque mai lo abbia conosciuto un vuoto incolmabile. L’uomo era gentile, colmo di passione per il suo lavoro e che anche nei momenti più bui della sua vita è riuscito a non abbattersi. Anzi, in quei momenti ha trovato il coraggio di aiutare gli altri, esattamente come ha fatto dopo la morte del fratello Lucas nel 2009.

Il 62enne nella vita aveva gestito diversi locali nell’Argentario con creatività e passione, portando la sua cucina. Ma negli ultimi anni si era dedicato al volontariato e ha cucinato per centinaia di persone. Ma il suo vero dono era un altro: far sentire ogni sconosciuto come un amico, ogni pasto come un abbraccio.

Il cuoco delle emergenze e il volontariato

Quando l’alluvione colpì Albinia nel 2012, Gianni appena ha saputo che mancava un cuoco nella cucina d’emergenza allestita non esitò un attimo a mettersi ai fornelli. Così mise da parte il suo lavoro, indossò il grembiule della solidarietà e si unì alla protezione civile e da quel momento, ogni emergenza diventò una sua missione.

Si mise ai fornelli anche nel 2023 nella provincia di Ravenna, quando fu colpita da una forte alluvione. Anche in quell’occasione Gianni si mise a cucinare per gli sfollati alle prese con il fango e la devastazione. L’uomo, però, non cercava applausi ed era solito dire «Scaldare la pancia aiuta, ma scaldare il cuore è quello che conta davvero». 

I volontari della Lunigiana, con cui collaborava da anni, ricordano il suo spirito instancabile e la sua calma rassicurante, che ha mostrato anche ai terremotati di Norcia. Ma chi l’ha conosciuto davvero sa che la sua forza veniva da molto più lontano, perché arrivava dal dolore della perdita del fratello.

Gianni ha cucinato per centinaia di persone, ma il suo vero dono era un altro: far sentire ogni sconosciuto come un amico e ogni pasto cucinato per aiutare come un abbraccio

La carriera di Gianni e la famiglia

Gianni ha aperto il suo piccolo ristorante nel cuore di Albinia, Luca House, dopo la morte del fratello Lucas, che aveva creato e sviluppato alcune delle aziende vivaistiche più importanti nella zona. Un dolore che lo aveva segnato molto, ma che gli aveva fatto scattare la voglia di ricordarlo e quella di aiutare il prossimo

Fra le mura di quel ristorante nel cuore di Albinia si poteva ritrovare Lucas ogni giorno, fra le risate dei clienti e i piatti preparati con cura. Ma poi la cucina non è rimasta solo un lavoro per lui: è diventata il mezzo per aiutare, soccorrere e fare del bene a chi era in difficoltà. Dopotutto «Scaldare la pancia aiuta, ma scaldare il cuore è quello che conta davvero». 

La salma si trova a Roselle, nella casa del padre Vasco e sarà cremata, senza la celebrazione del funerale.

Autore

  • Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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