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Muore a 40 anni dopo il parto: via alla raccolta fondi

La salma di Elisa è ancora all’obitorio a disposizione della Procura. La sua bambina, nata anche lei con una brutta infezione, sta bene. L’appello dei familiari: «Vogliamo sapere la verità»
Elisa Pierangioli insieme al marito Gianni

CAMPAGNATICO. A San Basilio, piccolo centro di Galati Mamertino in provincia di Messina, la piccola Maria Paola sta continuando a crescere. Sta bene, è una bambina bella come il sole, ha sconfitto l’infezione contratta alla nascita. Sua mamma purtroppo non ce l’ha fatta, Elisa è morta 20 giorni dopo aver partorito la sua prima figlia. 

Elisa Pierangioli era originaria di Campagnatico. Da anni aveva lasciato la Maremma per seguire il marito Gianni Bontempo, che aveva conosciuto in Toscana. Lui era venuto a trovare degli amici e aveva conosciuto quella che poi, complice anche Internet per annullare le distanze, sarebbe diventata sua moglie.

Raccolta di fondi per accertare la verità

I familiari della 40enne, ora, aspettano di conoscere la verità sulla tragedia che ha spento il sorriso alla donna. Un sorriso che aveva il pregio di far stare bene tutte le persone che entravano in contatto con lei. 

Elisa lavorava in provincia di Pisa come assistente domiciliare poi si era trasferita in Sicilia con Gianni. Tutte le persone che via via si era trovata ad accudire, poi, continuavano a tenersela stretta nel cuore. «Ogni volta che si prendeva cura di qualcuno – racconta il padre Luigi – questi continuavano a chiamarla, a mandarle i saluti. Era una donna speciale e chiunque la incontrasse difficilmente poi si allontanava da lei. Quando si è sposata in Sicilia le persone che aveva accudito le avevano mandato dei regali in segno di riconoscenza».

Elisa è morta quando la sua bambina aveva solo 20 giorni. Prima del parto era stata sottoposta a tutti gli accertamenti all’ospedale di Palermo, dove le è stato fatto il taglio cesareo. Ma dopo l’intervento, le sue condizioni sono peggiorate. Dimessa, dopo qualche giorno è stata costretta a tornare all’ospedale, a Sant’Agata di Militello. Poi da qui, viste le sue condizioni, gravissime, è stata trasferita all’ospedale di Milazzo dov’è morta il 19 aprile

La procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un’inchiesta e prima di tre mesi, difficilmente sarà possibile sapere cosa ha ucciso la neo mamma. 

Un conto corrente per pagare le spese 

Le spese legali da sostenere sono tante. Così come quelle per aiutare la piccola Maria Paola, rimasta senza la sua mamma appena nata. A lanciare la sottoscrizione e ad aprire un conto corrente per raccogliere i fondi, è stato il babbo Luigi, consigliere comunale di maggioranza con delega alla sanità del Comune di Campagnatico. 

Il marito di Elisa è disoccupato e sta crescendo la sua bambina grazie al sostegno dei suoi fratelli. La piccola cresce bene, circondata dall’amore del padre e dei familiari della mamma, dei nonni Luigi e Paola, della zia Luana e della cugina Alessia.

«Noi vogliamo soltanto scoprire la verità su quello che è successo – dice Luigi – Io, mia moglie e mia figlia siamo ancora increduli e sopraffatti dal dolore. Non cerchiamo colpevoli, vogliamo solo sapere perché nostra figlia è morta. Se sarà individuato un colpevole, è giusto che paghi». 

Elisa aveva voluto la sua piccolina con tutta se stessa. L’ha potuta solo vedere nei suoi primi giorni, prima di essere uccisa probabilmente da una setticemia contratta dopo il parto. Ora Maria Paola dovrà affrontare il dolore di crescere senza la sua mamma. 

Per partecipare alla gara di solidarietà per sostenere le spese legali che la famiglia di Elisa dovrà affrontare, basta fare un versamento sull’Iban IT17G0885114300000000230391. Banca Tema ha aperto il conto di solidarietà per aiutare i familiari della 40nne senza addebitare loro alcuna spesa, per dare il proprio contributo alla raccolta di fondi.

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