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Mensa scolastica: stangata per chi viene da fuori comune

Sono molti i residenti in altre zone della provincia che portano i bambini nelle scuole di Grosseto. Indipendentemente dall’Isee, pagano la tariffa più alta per il servizio. E il caso del capoluogo non sarebbe isolato
Mensa scolastica
Mensa scolastica

GROSSETO. Libri, cancelleria, pullman. Sono tanti i costi che si sono sommati sulle spalle delle famiglie una volta aperte le porte delle scuole.

Ma ce n’è uno che a molti proprio non va giù, soprattutto ai non residenti nel Comune. Si tratta della mensa: per i figli di chi viene da fuori Grosseto il Comune applica infatti la tariffa massima, senza tenere conto dell’indice Isee come invece avviene per i residenti.

A far presente il problema alla redazione di MaremmaOggi sono due coppie di genitori che abitano nel comune di Scansano, molto vicino al confine con quello di Grosseto. Lavorando nel capoluogo, hanno scelto per comodità loro e dei bambini, le scuole della città. «Sono una mamma di due bambine, una frequenta la materna statale in città l’altra va a un nido privato – dice una delle mamme – sia io che mio marito lavoriamo a Grosseto e ci troviamo costretti a mandare le piccole all’asilo in città. Già dall’iscrizione al servizio mensa ho notato che per i non residenti viene applicata la tariffa massima, non considerando l’Isee».

«Abbiamo un Isee sotto 12mila e paghiamo il massimo»

«Siamo più vicini a Grosseto, mi sembra assurdo pensare di dover mandare le bimbe così lontano dai genitori (a Scansano) per approfittare di una tariffa contenuta, senza contare le difficoltà che poi avremmo per andarle magari a prendere avendo il lavoro così lontano – continua la donna – L’Isee della nostra famiglia non supera 12.000 euro. Se anche per i non residenti se ne tenesse conto, sarebbe un respiro di sollievo per molte persone».

La famiglia quindi, in base al tariffario del Comune per il servizio di refezione scolastica, dovrà pagare per ogni pasto 6,50 euro. Se i due avessero avuto la residenza a Grosseto, invece, con quell’Isee avrebbero pagato probabilmente tra i 3 e i 3,50 euro.

«Lavoro a Grosseto e porto mio figlio in una delle scuole elementari del Comune – racconta uno dei babbi – abbiamo anche fatto fare l’Isee che ci veniva richiesto ma alla fine non serve, perché paghiamo comunque il massimo della tariffa. Anche noi non abbiamo un Isee alto e il servizio mensa, che a noi genitori permette di poter lavorare anche con più tranquillità, rischia di costarci davvero un occhio della testa. Non capiamo le ragioni dell’amministrazione».

L’assessora risponde

La situazione è questa e purtroppo, per tutte le famiglie interessate, non sembrano esserci spiragli di cambiamento. Con la delibera n. 466 del 6 dicembre 2022 era già stato deciso tutto. «Lo avevamo anche comunicato anche via email, alcuni genitori si dovrebbero informare meglio e mi spiace sentir parlare ora di questo problema – dice Angela Amante, assessora all’istruzione del Comune di Grosseto – con la delibera del dicembre 2022 è stato stabilito che per l’anno 2023 a tutti i non residenti sarà applicata la tariffa massima per i servizi offerti e non è possibile alcuna deroga».

«Ci siamo allineati ad altre situazioni simili – dice l’assessora – Al contempo abbiamo abbassato di 50 centesimi la tariffa per la mensa scolastica per ogni scaglione Isee – aggiunge – abbiamo lavorato tanto per raggiungere questo risultato e non vedo all’orizzonte la possibilità di ridiscutere qualcosa per i non residenti».

Mensa scolastica in provincia: un confronto

La cifra versata dalle famiglie per il servizio della mensa è una quota di compartecipazione al servizio. Il resto lo paga il Comune. Sicuramente, visto anche il numero degli studenti in città, per il Comune di Grosseto la compartecipazione alla mensa è più onerosa rispetto ad altre amministrazioni. Allo stesso tempo il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto e un Isee basso, rimane basso per ogni spesa da affrontare. 

L’altra realtà che in provincia vanta il titolo di città e dove il numero di studenti e scuole è più elevato, è Follonica dove però sia residenti che non pagano la stessa cifra, con l’applicazione delle riduzioni o esenzioni previste in base all’Isee.

Gli altri comuni sentiti a campione (Civitella Paganico, Montieri, Monterotondo Marittimo, Cinigiano, Monte Argentario) presentano le medesima tariffa per residenti e non. A Massa Marittima si seguono come negli altri gli scaglioni Isee anche se di non residenti non se ne vedono molti a quanto pare, mentre Orbetello per i non residenti ha una tariffa maggiorata.

Se compariamo invece i capoluoghi di Provincia, limitandoci alla zona sud della Toscana, la mappa rimane comunque varia. Mentre a Grosseto la situazione è quella descritta, a Siena i non residenti pagano la tariffa unica di 6,60 euro per il primo figlio, dal secondo ai successivi viene scontata del 20%. I residenti hanno a disposizione il tariffario con gli scaglioni Isee. Dove il più alto è collegato alla cifra di 6,40 euro.

Ad Arezzo la situazione sembra differente, almeno per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Dove per i non residenti le tariffe sembrano essere le medesime dei residenti, anche se non possono usufruire di alcune riduzioni o esenzioni.

Autore

  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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