GROSSETO. Per il Comune di Grosseto questo è il sesto anno consecutivo che viene premiato dalla Fiab. Lo stesso vale per Follonica. Quinto anno consecutivo, invece, che la bandiera gialla va al Comune di Scarlino, che si aggiudica il punteggio più alto.
La Federazione italiana ambiente e bicicletta, valutato il grado di ciclabilità dei vari Comuni, anche quest’anno ha assegnato ai comuni di Grosseto e Follonica 3 “bike smile”. A Scarlino ne sono andati 4.
L’associazione ha riconosciuto così alle amministrazioni l’impegno nella promozione e nella realizzazione di infrastrutture e politiche di mobilità urbana a sostegno delle bici.
È solo l’inizio
Soddisfatta anche l’assessora follonichese Mirjam Giorgieri. «Anche quest’anno Follonica ha raggiunto l’importante obiettivo e ne siamo molto orgogliosi. Non ci fermiamo qua, abbiamo altri obiettivi da raggiungere. Stiamo lavorando al Piano urbano per la mobilità sostenibile e al collegamento ciclabile della città con Montioni, oltre che alla Ciclovia tirrenica».
In città a 30 km/h
A fare da protagonista alla cerimonia virtuale nella mattina di oggi, 3 aprile, è stato il tema delle “Città 30 km”. Un’iniziativa che vuole migliorare la sicurezza stradale nei centri urbani, ridurre i morti sulle strade e rendere le città sane e vivibili.
Nell’intervento dal titolo “Città 30. Una valutazione dell’efficacia e della fattibilità”, Edoardo Galatola, del Centro studi Fiab, ha presentato il ”Vademecum Città 30”. Un documento scientifico redatto insieme agli esperti dell’associazione insieme alle altre promotrici della Campagna #città30subito. Presto sarà a disposizione delle amministrazioni comunali.
I dati presi in analisi testimoniano come la “Città 30 km” permetta di ridurre notevolmente (e in alcuni casi di azzerare) la mortalità sulle strade. Riequilibrando lo spazio urbano adibito alle diverse modalità di spostamento delle persone, migliorando la sicurezza sulle strade e la qualità della mobilità urbana.
Alessandro Tursi, presidente Fiab, sottolinea come “Comuni ciclabili” non sia un premio. «È uno strumento – precisa Tursi – pensato e sviluppato per aiutare le amministrazioni a valutare, sulla base di precisi criteri, quanto il loro territorio sia realmente “a misura di bicicletta” per i residenti e per i turisti. Accompagnandole in un percorso di costante miglioramento nel tempo».
«Nonostante il taglio dei finanziamenti – conclude – molti comuni continuano con lungimiranza a lavorare sul tema della mobilità ciclistica. Conoscono il potenziale della bicicletta come soluzione chiave per contrastare, oggi più che mai, crisi energetica e crisi climatica».