La "Greenway" cambia la città: ecco come verrà | MaremmaOggi Skip to content

La “Greenway” cambia la città: ecco come verrà

Il progetto vincitore disegna un ponte verde tra l’argine e il centro storico. Entro la fine anno l’inizio dei lavori. Guarda le foto
Un’elaborazione grafica del progetto per via de’ Barberi

GROSSETO. Una “greenway” collegherà l’argine a piazza De Maria. Sarà trasformato il volto di via De’ Barberi: diverrà un ponte verde tra l’argine e il centro storico.

Il concorso bandito lo scorso anno si è concluso. Il progetto che ha vinto è quello dell’Oks Architetti (Eugenio Salvetti e Luca Scollo i due architetti soci). Si avvarrà di risorse targate Pnrr. Nello specifico quelle destinare al PINQuA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare), per cui il Comune di Grosseto ha ottenuto un finanziamento di 15 milioni da parte del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Luca Scollo ed Eugenio Salvetti
Da sinistra: Luca Scollo ed Eugenio Salvetti

Il progetto dell’Oks architetti, madre anche del parco del Diversivo, è stato ritenuto il più completo e coerente con i canoni del bando che ha ricevuto il supporto dell’ordine degli Architetti di Grosseto.

Come verrà

All’Oks architetti ora spetterà il lavoro di progettazione che li porterà fino alla direzione dei lavori. «Contiamo di finire la fase di progettazione entro l’estate – dice Eugenio Salvetti (grossetano) – di conseguenza sarà possibile iniziare i lavori entro la fine del 2023».

La "greenway" di via de Barberi
La “greenway” di via de Barberi

«Il progetto fondamentalmente rivaluta tutto l’asse di via dei Barberi – dice Salvetti -garantendo un percorso pedonale e ciclabile su tutto il tratto. Sarà ombreggiato e illuminato totalmente. Aumentando così la sicurezza della via, riqualificandola allo stesso tempo».

La “greenway” sarà dotabile di colonnine per il bike sharing, ricarica, ma anche aree attrezzate e panchine come indicato da bando.

Una elaborazione grafica del progetto della nuova via de Barberi

Il progetto non richiama la natura solo nel nome, ma anche nei fatti. «Dove è possibile per l’arredo urbano saranno utilizzati materiali naturali e riciclati. Il progetto rispetta i criteri ambientali minimi e ci saranno nuove piantumazioni – dice Salvetti – con alberi che necessiteranno di scarsa manutenzione.

«Tra la strada e il tratto ciclopedonale correranno i “rain garden“. – indica Salvetti – Delle aiuole drenanti che serviranno anche per separare nettamente i percorsi. A contatto coi negozi rimarrà solo il marciapiede, ben riconoscibile da un colore differente – speficica – Strada, ciclopedonale e marciapiede, ognuno avrà il suo».

Via de Barberi, con sullo sfondo un’idea progettuale per piazza De maria

Nei progetti grafici si intravede una possibile riqualificazione anche di piazza De Maria «È stata pensata solo per il concorso – specifica Salvetti – L’idea prevedeva di togliere le macchine con la creazione di anello verde e una piazza del mercato che fosse al coperto».

Un’area dedicata al gioco e allo svago

In piazza della libertà, il progetto prevede una rotatoria che dia più spazio ai marciapiedi riducendo il diametro dello spazio destinato alle auto, proprio per rimarcare l’impulso green della nuova via de Barberi. «Per l’area peep – dice Salvetti – abbiamo poi creato una grande piazza e potrà esserci spazio per attività ludiche e sportive».

La “porta della città”

Come a delimitare il margine tra città e argine, tra urbano e campagna gli architetti vincitori hanno avuto un’idea molto significativa. «Abbiamo pensato per questo margine la realizzazione di una parete – spiega Salvetti – che vuol essere un portale di ingresso o uscita della città. Rivestita in mattoni di muratura, riprenderà un po’ i colori delle mura medicee che, chi entra dall’argine, troverà poi più avanti alla fine del percorso».

La parete a porta della città
La parete a “porta della città”

«Per i vari percorsi come quello stradale e ciclopedonale abbiamo usato il colore in modo che i siano identificabili e utilizzabili da tutti – conclude Salvetti – “design for all”, il design per tutti, il principio di accessibilità, ci ha guidato. Ci impegneremo al massimo affinché il lavoro finito rispetti il più possibile l’idea progettuale»

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati