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Svelato il mistero del curioso manufatto di Albinia

Un manufatto gemello è anche a Fonteblanda. E la spiegazione risale alla Seconda guerra mondiale
Il curioso manufatto accanto al ponte sull'Albegna, ad Albinia
Il curioso manufatto accanto al ponte sull’Albegna, ad Albinia @maremmaoggi

ORBETELLO. Quante volte avete percorso l’Aurelia all’altezza del ponte di Albinia? E quante volte vi è caduto l’occhio su un curioso manufatto, proprio a lato del ponte, lato mare? Un manufatto con un’alta base in pietra e due tubi sottili, a meno di un metro l’uno dall’altro, alti alcuni metri.

Un manufatto strano, che, forse non tutti lo sanno, sta lì da 70 anni.

Il manufatto visto dall'Aurelia
Il manufatto visto dall’Aurelia

E, in una via meno transitata, la provinciale della Valentina, che da Fonteblanda va verso il Collecchio, c’è un manufatto gemello, anche in questo caso sul lato mare.

Il manufatto gemello sulla strada della Valentina
Il manufatto gemello sulla strada della Valentina
Un dettaglio del manufatto sulla Valentina
Un dettaglio del manufatto sulla Valentina

Due manufatti che, apparentemente, non si capisce a cosa servano. O, in questo caso, a cosa servissero. Perché la spiegazione è legata alla Seconda guerra mondiale. Sono stati usati, peraltro solo per pochi mesi, circa 70 anni fa.

Il siluripedio di Porto Santo Stefano

I due manufatti curiosi furono realizzati nel 1942, quando iniziarono, a Porto Santo Stefano, i lavori di costruzione del siluripedio, un impianto bellico per il collaudo dei siluri. La zona dell’impianto è oggi facilmente individuabile, perché dopo la demolizione la spiaggia mantiene questo nome.

La spiaggia del Siluripedio
La spiaggia del Siluripedio

«La scelta di Porto Santo Stefano – ci spiega l’architetto Pietro Pettini, grande esperto di storia della Maremma – non fu fatta per caso. Dopo l’Unità d’Italia i Savoia, fra il 1874 e il 1888, realizzarono il forte di Pozzarello e armarono quello di Talamonaccio (proprio sopra a quello, più famoso, dove hanno girato alcune scene di 007 – Quantum of Solace, ndr). Avevano cannoni mobili, ruotanti, come quelli delle corrazzate. Vennero collocati a Talamone e all’Argentario per difendere il porto di Santo Stefano, porto di rifugio della Marina Militare. Santo Stefano da piccolo centro di pescatori diventò così un centro militare di rilievo»

«Durante la II Guerra mondiale Santo Stefano fu uno dei posti con più bombardamenti. Dal 1943 in poi ha avuto oltre 50 incursioni aeree. Però fu individuata come l’area ideale per il siluripedio. Venne costruito anche in fretta, appariva come una struttura enorme in cemento armato».

L’impianto, che di fatto non entrò mai in funzione a causa di un bombardamento americano nel 1943, doveva servire a collaudare i siluri prodotti dalla Moto Fides di Livorno, emanazione della Whitehead di Fiume (società che esiste ancora, Whitehead Alenia Sistemi Subacquei S.p.A., controllata da Leonardo-Finmeccanica, sede principale a Livorno, conosciuta come Wass).

Fu scelta Porto Santo Stefano perché aveva un ampio tratto di mare in una zona tranquilla, dove verificare se i siluri, assemblati a Livorno, avessero le giuste calibrazioni. Di fatto, però, furono fatti solo alcuni lanci di prova.

In una foto dell'epoca, il siluripedio di Porto Santo Stefano
In una foto dell’epoca, il siluripedio di Porto Santo Stefano

I due manufatti gemelli erano mirini

Ecco svelato a cosa servivano quei due manufatti, sull’Aurelia e sulla provinciale della Valentina. Se dalla base guardate verso il mare, infatti, la spiaggia del Siluripedio resta proprio di fronte ai vostri occhi, al di là del tratto di mare. In sostanza, nella prova dei siluri, il lancio doveva mantenersi all’interno dei due bracci che venivano usati come un vero e proprio mirino.

«In origine – spiega ancora Pettini – avevano anche una serie di scacchi bianchi e neri sul lato mare e dei segnali colorati in vetta ai due bracci. Qualcosa di simile resta anche nel golfo di Talamone, dove ora fanno kite: una struttura metallica che si trova a Fertilia. Non dimentichiamo che a quei tempi la costa era completamente abbandonata. Non c’era ancora stato l’Ente Maremma, c’erano solo alcuni laghi costieri bonificati negli anni ’30».

Il manufatto sulla spiaggia della Fertilia
Il manufatto sulla spiaggia della Fertilia

Il manufatto di Fertilia da vicino

Il manufatto di Fertilia da vicino

Il percorso dei siluri
Il percorso dei siluri

LA MAPPA

Il percorso dei siluri
Il percorso dei siluri

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