GERFALCO. Elisa stava tenendo lezione di ballo, i messaggi nel suo cellulare si stavano sommando. Lido Bartalucci, suo nonno, stava tardando a rientrare nella sua casa di Scarlino. Erano tutti preoccupati in famiglia.
Nessuno riusciva a contattarlo ed era già quasi buio. Così il fratello e il marito di Elisa sono partiti. Direzione Gerfalco, la “seconda casa” di Lido, dove aveva il suo adorato appezzamento di terra.
Là c’era la macchina, del nonno però nessuna traccia. La visibilità era ridotta anche per via dell’orario, ma con l’aiuto dei soccorsi lo hanno trovato, lì vicino. Giaceva a terra, privo di vita, colpito fatalmente alla testa da un albero che stava potando.
Per lui non c’era più nulla da fare.
Il ricordo della famiglia
La sua famiglia si stringe forte nel suo ricordo: un ricordo che nutre e aiuta a coltivare quanto lui ha lasciato, dai beni materiali, ai valori. Impressi oramai come un marchio su tutto quello che parla di Lido, compresa la sua terra.
«Nonno amava quella terra – racconta la nipote – Amava gli animali, la campagna, la vita. 11 anni fa in un incidente stradale aveva perso sua moglie, mia nonna, tra Gerfalco e Massa Marittima. Ma non si è mai perso d’animo. In questi anni è sempre stato il punto fermo a cui poter fare sempre riferimento».
Lido era amato da tutti, aveva fatto il muratore per una vita ed era molto conosciuto. Nato a Follonica, abitava a Scarlino e si coltivava quell’angolo di campagna a Gerfalco con una passione tale che anche il borgo delle colline metallifere aveva imparato a conoscere le sue qualità, veramente rare.
«Nonno Lido non era affatto una figura marginale nella famiglia – dice la nipote – non era il classico pensionato che magari trascorre molto tempo al bar. Faceva parte della famiglia a tempo pieno, si occupava di tutto. Era in buona salute e dava una mano in qualsiasi momento ce ne fosse stato bisogno – prosegue – Per sua natura era una persona di cuore e gli veniva spontaneo aiutare. Non gli pesava, né c’era molto bisogno di chiedergli qualcosa, lo faceva e basta»
«Ha sempre aiutato chi aveva bisogno – dice la nipote – Non era attaccato ai beni materiali ed era felice quando stava con le persone alle quali voleva bene. Era felice così nonno. Spiegare a parole come era è difficile, il bene che voleva lo dimostrava, senza parlare troppo».
Gli ultimi saluti a Lido
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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