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Liberazione, il sindaco lascia il comizio – FOTO E VIDEO

La spiegazione in un lungo post su Facebook: «Gli interventi dovevano essere più brevi, scrivo qui il mio discorso integrale». In piazza migliaia contro la guerra

GROSSETO. Non è salito sul palco, facendo mugugnare tutte le persone che erano rimaste in piazza per celebrare la Festa della Liberazione. Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ha lasciato la piazza mentre era ancora in corso il comizio. Sarebbe toccato a lui, salire sul palco di lì a breve, ma i discorsi di chi lo aveva preceduto – il presidente della provincia Francesco Limatola, il presidente dell’Anpi Luciano Calì e il rappresentante del parlamento regionale degli studenti, Francesco Bellumori – erano stati un po’ più lunghi di quanto concordato e il primo cittadino di Grosseto, che aveva altri impegni in agenda, se n’è andato. 

«In questa giornata di festa, un piccolo rammarico – ha scritto Vivarelli Colonna sul suo profilo di Facebook – ovvero quello di non aver potuto condividere il mio discorso durante la manifestazione in piazza Dante, a causa dell’eccessivo dilungarsi degli interventi che mi hanno preceduto e che avevamo pattuito non dovessero superare i 3 minuti. Appuntamenti successivi a questo mi hanno quindi impedito di esprimere la mia opinione, che però ci tengo a riportare qui in versione integrale». Un lungo post, quello del sindaco, corredato dalle foto della mattinata, che ha portato in città migliaia di persone in corteo.

« È stato bello ed importante tornare a onorare insieme, in presenza, dopo anni di restrizioni covid, un momento vitale per la nascita della nostra splendida democrazia – ha scritto il sindaco – La festa della Liberazione, in questo particolare momento storico fatto di guerra e di conflitti, racchiude in sé un significato ancora più profondo e intenso. Così come 77 anni fa, dalle ceneri di una lunga e violenta guerra e dal sacrificio di tantissimi nostri connazionali, l’Italia è rinata come uno Stato democratico, oggi il nostro Paese sta lentamente, ma inesorabilmente cercando una rinnovata ripresa dopo anni di pandemia».

Il canto delle donne Ucraine

È stata una festa della Liberazione diversa da quelle degli anni precedenti, quella appena celebrata a Grosseto lunedì 25 aprile. «La guerra alle porte dell’Europa – ha detto il presidente dell’Anpi Luciano Calì – riguarda tutti noi. E contro quella barbarie dobbiamo combattere». In corteo ha sfilato anche Nello Bracalari,  staffetta partigiana che guidato la manifestazione con il suo fazzoletto al collo e la bandiera in mano. 

Aperto dalla filarmonica Città di Grosseto, che ha accompagnato il corteo con Bella Ciao, tutti i rappresentanti delle istituzioni civili e religiose si sono date appuntamento al parco della Rimembranza, dove la prefetta Paola Berardino ha reso omaggio ai caduti deponendo la corona d’alloro. Poco distante dal monumento ai caduti e dai rappresentanti delle forze armate schierati, un gruppo di donne ucraine ha cominciato a cantare le canzoni della resistenza del loro popolo, ricevendo l’abbraccio e l’applauso di tutte le persone presenti. 

Dopo la deposizione della corona, il corteo è arrivato in piazza Dante per il comizio finale, durante il quale è stato ribadito di nuovo la ferma opposizione alla guerra in Ucraina e sottolineati i valori della Resistenza. 

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