GROSSETO. Lettere e segnalazioni, senza esito, alla fine i residenti decidono, anche con ironia, di mettere in scena la protesta, perché il quartiere è in gran parte al buio.
Succede a Casalecci, quartiere residenziale alle porte della città, sulla Scansanese.
Il problema sono i lampioni, tre in particolare. Il primo è dentro la chioma di un albero, quindi è come se non ci fosse, la luce non passa.
Il secondo non ha lampada, ma solo l’anello per contenerla. Il terzo, infine, è pericolosamente piegato ed è finito dentro alla siepe di un giardino.
Chi abita a Casalecci ha scritto più volte al Comune, ha fatto segnalazioni di ogni genere, ma non ha ottenuto nulla. I tre lampioni sono sempre nelle stesse condizioni.
I cartelli ironici sui lampioni
Così qualcuno ha deciso di passare a una protesta, ironica e silenziosa, ma efficace. Ha fatto realizzare tre cartelli e li ha attaccati ai tre lampioni.
Sul lampione che è dentro all’albero, ecco il cartello, ispirato alla Divina Commedia: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura, non più illuminata”.
Sul lampione che è senza lampada, ma ha solo l’anello che la dovrebbe contenere, ecco il cartello: “Ho bisogno di una luce nuova, ho un forte cerchio alla testa”.
Infine, su quello piegato, la scritta: “Mi tirate su che mi va la corrente alla testa?”

Chissà se la protesta servirà a ottenere le manutenzioni necessarie. Intanto a Casalecci ci ridono su.
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