GROSSETO. Usando una briciola di romanticismo si può chiamare l’aurora del nuovo Grifone. Restando freddi è il debutto di una stagione completamente targata Gianni Lamioni. Il patron della squadra di calcio della città ha raccontato i prossimi passi della squadra.
Al lavoro per il Grifone
Un inizio senza rattoppi, un vestito nuovo di zecca. «Il primo impegno puntava a salvare sportivamente la società aggiungendo solidità e stabilità necessarie per affrontare il futuro – dice Lamioni –Ci siamo riusciti, con fatica, sudore e la sensazione di avere molti contro. Ma ci siamo riusciti».
Gianni Lamioni rilegge le ultime pagine di un passato ancora presente, poi gira pagina, guarda l’immacolato foglio successivo, chiude il diario. «Adesso guardo alla prossima stagione – riprende con leggere sfumature di suggestione – che avverto completamente mia. È la prima, vorrei fosse perfetta, ma capisco che sarà impossibile. Tutti insieme stiamo mettendo le persone giuste ai posti giusti».
«Vitaliano Bonuccelli è stato il primo tassello, il vertice tecnico della squadra. Gianni Di Meglio è il responsabile del settore giovanile. Per la figura dell’addetto stampa stiamo valutando diversi profili. Guardando al centro sportivo di Roselle la foresteria passerà da 14 a 30 posti, gli uffici della società sono stati allargati e aumentati. Per il bar e il ristorante si è pensato ad una autogestione affinché diventino un fiore all’occhiello. Saranno realizzati nuovi spogliatoi e verrà installato l’impianto fotovoltaico».
Dirigenza, squadra e tifosi
Sarà confermato il ritiro estivo?
«Prenotato sei mesi prima e confermato. La squadra si riunirà il 24 luglio per poi trasferirsi lunedì 31 ad Abbadia San Salvatore dove resterà fino a domenica 13 agosto».
Il lavoro non manca di certo.
«Il dialogo di Vetrini con il mister è quotidiano, quasi orario. Le scelte sono di primaria importanza specialmente quelle che riguardano i giovani visto che saranno necessari almeno 11-12 fuori quota. La nostra base di partenza è buona con Rotondo, Generali e anche Capoduri. Mi auguro di rivedere Moscatelli in biancorosso. Poi c’è la collaborazione con la Fiorentina con la quale stiamo decidendo la data dell’amichevole».
La tifoseria si aspettava il ritorno di Raffaele Ferioli come allenatore dei portieri.
«Li capisco. L’accordo con Bonuccelli verteva sulla riconferma del suo intero staff e così è stato. È un gruppo di lavoro che ha confezionato una stagione di altissimo livello a cui va la nostra fiducia. Quindi non abbiamo voluto concedere alibi a nessuno se il percorso non sarà come previsto».
Qualche rimpianto per l’esonero di Liguori?
«Nessuno».
Ultima analisi. Non sarebbe meglio abbassare i toni, spegnere i fari lavorando in silenzio?
«Me lo hanno già consigliato, forse con ragione. Sappiamo benissimo che nello sport gli obbiettivi che si vogliono raggiungere si trovano sulla sponda più lontana e sconosciuta, conosciamo le mille difficoltà di una strada che sarà cosparsa di chiodi e buche, abbiamo la cognizione che dare concretezza ai propositi sia una impresa mai scontata. Detto questo vogliamo accendere l’entusiasmo di una città ancora dormiente, stimolare le attese. Quello che sappiamo è che non sono promesse vuote ma che rappresentano la nostra vera, unica e reale volontà. È il messaggio che giriamo all’intera città».
