MONTEROTONDO MARITTIMO. Chiuse le indagini sul femminicidio di Monterotondo Marittimo: si va verso il processo. Tre i reati ipotizzati dalla sostituta procuratrice Anna Pensabene che ha coordinato le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Grosseto.
Spacca il vetro dell’auto dei carabinieri
La sera dell’11 agosto 2021, la coppia stava tornando a Monterotondo Marittimo, dopo aver cenato al ristorante, a Gavorrano. Silvia Manetti e Nicola Stefanini avevano festeggiato il loro anniversario. Ma una volta arrivati sulla strada per tornare a casa, era scoppiata una lite furibonda. Lui aveva tirato fuori un coltello, si era messo sopra la compagna e l’aveva colpita. Il medico legale, durante l’autopsia, ha contato 16 coltellate. Di queste, una sola è stata quella mortale.
Erano entrambi seduti nella Fiat Doblò ed erano quasi arrivati a casa, nella borgata Santa Lucia. Stefanini aveva in tasca un coltello con lama monotagliente. Con quello ha ucciso Silvia.
«Ferita da scannamento mortale», scrive la sostituta procuratrice nel capo di imputazione. Silvia Manetti è stata colpita ripetutamente al collo: le coltellate le hanno causato la sezione della carotide e della vena giugulare. La quarantaseienne è morta a causa di «anemia metaemorragica acutissima». La morte è stata pressoché immediata.
Difeso dall’avvocato Tommaso Galletti, l’operaio 49enne dovrà rispondere anche di porto abusivo di arma da taglio, perché aveva con sé il coltello, con una lama lunga 9,5 centimetri e di danneggiamenti.

È stato Stefanini a dare l’allarme ai carabinieri. Ha chiamato il 112 e ha detto ai militari di aver ucciso la sua fidanzata. Quando la pattuglia è arrivata sulla strada che porta al borgo, i militari lo hanno trovato completamente ricoperto di sangue. Silvia era morta.
Il quarantanovenne, che dall’11 agosto dell’anno scorso è rinchiuso nel carcere di via Saffi, è accusato anche di danneggiamento. Quando i carabinieri lo fecero salire sull’auto di servizio, per accompagnarlo in caserma, l’uomo prese a calci il finestrino, sfondandolo. Si era reso conto di aver ucciso Silvia, di aver spento per sempre il suo sorriso. Si era accorto, di averla portata via ai suoi due figli che avevano già perso, anni prima, anche il babbo.
Ora la sostituta procuratrice chiederà il rinvio a giudizio dell’uomo, accusato di omicidio volontario aggravato, porto abusivo di arma da taglio e danneggiamento. Stefanini rischia l’ergastolo.

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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