La tormenta e la picchia: condannato 23enne | MaremmaOggi Skip to content

La tormenta e la picchia: condannato 23enne

Il ragazzo, dopo aver tagliato gli pneumatici dell’auto della sua ex, aveva anche disegnato un cuore sul cofano: dovrà scontare tre anni e mezzo
Da sinistra la cancelliera Roberta Marinoni e i giudici Laura Previti, Adolfo Di Zenzo (presidente) e Laura Monachesi
Il collegio in aula A del tribunale

GROSSETO. Tre anni e sei mesi di carcere: è finito con una condanna il processo che vedeva imputato un ragazzo di 23 anni, accusato di stalking, violenza sessuale,  lesioni aggravate e danneggiamento.

Il giovane, difeso dall’avvocata Sara Malossi, per mesi aveva dato il tormento alla sua ex, tempestandola di messaggi e telefonate, anche nel cuore della notte, appostandosi sotto casa sua e di fronte al suo posto di lavoro. 

«Nessuno mi terrà lontano da te»

La relazione tra il ventitreenne e la sua ex, una ragazza di 29 anni assistita dall’avvocata Francesca Tancredi, era finita ma lui, di lasciarla andare, non voleva saperne. E per questo aveva cominciato a seguirla ovunque, ad aspettarla sotto casa, quando lei era fuori, a chiamarla a tutte le ore, di giorno e di notte.

«Nessuno mi terrà lontano da te, nemmeno se mi danno l’ergastolo»: era questo il tenore dei messaggi che arrivavano alla ventinovenne, dopo che la loro relazione era finita. Parole alle quali, una sera, era seguita un’aggressione: il ventitreenne, dopo l’ennesimo rifiuto, l’aveva colpita con un pugno al volto. Aggressione, questa, che era stata ripresa anche dalle telecamere di videosorveglianza. 

Il ragazzo era stato anche accusato di violenza sessuale, perché l’aveva baciata senza che lei lo volesse. Poi, aveva dovuto rispondere anche di danneggiamento

In più occasioni infatti, aveva tagliato gli pneumatici dell’auto della ragazza e aveva anche inciso un cuore sul cofano dell’auto, oltre a rigarle le fiancate. 

La storia finisce in tribunale

La ragazza, assistita dall’avvocata Tancredi, si è costituita parte civile al processo. Il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna ha chiesto una condanna a tre anni e tre mesi. Il collegio – Adolfo Di Zenzo presidente, Laura Previti e Ludovica Monachesi giudici – lo ha condannato a tre anni e mezzo. 

 

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