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La città a lutto per la morte del super dirigente

Roberto Schiavetti aveva lavorato a lungo per la Pilkington ed era stato presidente della scuola di vetro di Murano. Una volta tornato a casa, aveva guidato a lungo l’istituto Falusi risanando i conti della struttura
Roberto Schiavetti

MASSA MARITTIMA. Ci sono persone che per le comunità delle quali fanno parte segnano la differenza. Roberto Schiavetti è stato uno di questi. Perché dalla sua città natale, Massa Marittima, se n’è andato per costruire la sua carriera professionale ma quando è stato il momento di godersi la pensione, ha deciso di tornare e impegnarsi per la comunità. 

Ricoprendo incarichi prestigiosi. Per questo Massa Marittima è a lutto: sabato 16 settembre, Roberto Schiavetti se n’è andato, ucciso da una terribile malattia. 

La salma è esposta alla camera mortuaria della città del Balestro. 

Il massetano esperto di vetro

Partito da Massa Marittima, Roberto Schiavetti aveva cominciato a lavorare per la Società italiana del vetro, la Sive, dove si era impegnato molto anche come sindacalista.

La sua carriera era poi proseguita non solo con il suo ingresso nella Pilkington di Torino, società inglese leader della produzione del vetro, ma con la nomina a dirigente della stessa società nella sede di Porto Marrghera.

Un lavoro che faceva con grandissima passione, tanto da essere presto nominato presidente della prestigiosissima Scuola di vetro di Murano.

Una volta andato in pensione, però, Schiavetti aveva scelto di tornare a Massa Marittima e dedicare il suo tempo, le sue energie e la sua grande disponibilità alla comunità, prima alla guida di Amatur, il consorzio turistico dell’Alta Maremma, poi come presidente dell’istituto Falusi, incarico che ha ricoperto per tanti anni, prima di terminare la sua carriera come consulente di Amarcon. 

Conosciuto, preparato, stimato, Schiavetti ha sempre dato il massimo per la sua comunità e per la sua famiglia. Appassionato di mare, amava andare in barca e aveva scelto come suo buen retiro la costa della Martinica, dove spesso, con l’amata moglie Mary, trascorreva i mesi invernali, lasciandosi alle spalle il freddo dell’Italia. Padre innamoratissimo delle sue figlie Claudia e Roberto, Schiavetti lascia un grande vuoto nella comunità. 

Il ricordo dell’amico Luciano Fedeli

A ricordare l’amico Roberto è Luciano Fedeli, che per un periodo ha collaborato con il presidente all’istituto Falusi. 

Roberto Schiavetti è deceduto, un altro amico è volato via, se n’è andato.

Lo voglio ricordare per uno dei suoi impegni della vita che ci ha visto affiancati: l’Istituto Falusi dove, nei limiti delle mie possibilità e competenze, ho collaborato a realizzare i suoi disegni. Penso proprio per l’amicizia disinteressata e fraterna nei miei confronti, dopo il suo primo mandato, non gli è stata rinnovata la fiducia da quella politica, in buona parte locale ma non solo, che non lo ha riconfermato.

Roberto Schiavetti

Il Falusi era in crisi e venne intrapreso un percorso che si può riassumere in pochi punti.

Implementare i volumi di fatturato con l’ingresso nella gestione delle residenze e l’affidamento dei servizi domiciliari (che poi saranno tolti dalla Asl e dal Coeso), questi avrebbero aumentato la solidità del bilancio.

Intraprendere un percorso per l’inquadramento del personale andando ad eliminare i costi che ricadevano sull’ASP. Per questo Roberto contatta lo Studio Costantino di Roma che elaborò una ipotesi per stabilizzare le nuove assunzioni con un inquadramento che avrebbe tutelato i lavoratori ed eliminato il rischio di esternalizzazione dei servizi. Cosa che si è persa per una politica che ha fatto altro.

Ridurre, alla fine del mandato amministrativo, la locazione che, essendo a conclusione del mandato, non ci venne concessa dalla Regione e che lasciammo aperta ai successivi consigli di amministrazione che l’hanno portata avanti senza supporto della politica e delle istituzioni.

Una persona che, nel suo impegno politico – istituzionale si è adoperata a fare senza riserve e che, come mi ha confessato, sarebbe stato pronto a riprendere e testimoniare.

Lo ricordo non prevalentemente per questo ma soprattutto come amico che mi è stato a fianco nei momenti difficili senza indugio e mi ha sostenuto con quel disinteresse e correttezza propria delle persone perbene.

A lui e alla famiglia un abbraccio sincero ed un grazie di cuore per non avere mai voltato le spalle al nostro legame, cosa che in tanti e per convenienza hanno fatto.

Ciao Roberto, chissà un giorno, forse, ci riabbracceremo e comunque vada riposa in pace.

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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