GROSSETO. Una grandissima chitarrista classica, grossetana, Carlotta Dalia, un’artista internazionale che ha suonato per Mattarella, al G7, all’Expo di Dubai, docente di conservatorio e con milioni di ascolti su Apple Music, fa un concerto a Grosseto, patrocinato da Comune e Provincia e nessun amministratore va ad ascoltarla.
Ma non solo, il concerto, organizzato dall’associazione “Musica & Vita” nel meraviglioso chiostro di San Francesco, è stato reso impossibile da un evento in corso nella vicina sede della Pro loco, con amplificatori a tutto volume (suonava una cover band). E quando gli organizzatori hanno tentato di far loro abbassare il volume, sono stati rispediti al mittente.
Il concerto è stato spostato nella vicina chiesa, dove faceva un caldo incredibile, e ha visto comunque la partecipazione di moltissime persone. Segnale, in fondo, che un po’ di speranza c’è, nonostante l’amarezza per quanto successo.
Così la chitarrista classica ha deciso di scrivere una lettera aperta, indirizzata al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, alla giunta comunale, al presidente della Provincia Francesco Limatola e sindaco di Roccastrada.
La sua è un’amara riflessione sulla cultura a Grosseto. E su una città che, su questo aspetto, non riesce ad evolversi.
Dalia: «Grosseto scivola in un baratro culturale»
«Mi chiamo Carlotta Dalia – scrive -, sono una chitarrista classica e, soprattutto, sono grossetana. Ieri sera (sabato 5, ndr) ho avuto il (teorico) piacere di esibirmi nella mia città d’origine, in un concerto. Purtroppo, l’evento si è trasformato in una dimostrazione concreta di quanto Grosseto stia scivolando verso un baratro culturale che fa male, prima ancora che agli artisti, alla cittadinanza tutta».
«Sono nata a Grosseto, qui sono cresciuta e ho iniziato gli studi. Dunque, vi dico con amara sincerità quanto mi sia profondamente dispiaciuto constatare che Grosseto abbia mostrato il volto di una città alla deriva culturale, che non dà la possibilità ai propri cittadini di fruire di un concerto di musica classica in maniera quantomeno “vivibile”».
«Nessuna figura istituzionale presente»
«Nessuna figura istituzionale presente – prosegue Carlotta -, nessun segno di attenzione o sostegno da parte dell’amministrazione comunale (salvo il logo del Grifone sulle locandine), e – dettaglio ancora più grave – la totale mancanza dello svolgere il concerto in condizioni almeno dignitose».
«Un torto che si è ripercosso soprattutto sul numeroso pubblico presente, che ringrazio per aver sopportato la situazione. Un torto che vanifica l’impegno dell’associazione “Musica & Vita” Aps che ha cercato di fare del proprio meglio organizzando l’evento».
«Una cover band a tutto volume nella vicina Pro loco»
«A pochi metri dal chiostro di San Francesco, nello stesso orario, la Pro loco ha tenuto un evento amplificato con una cover band a tutto volume. Non pretendo certo che la sezione cultura del vostro Comune si “abbassi” ad andare ai concerti che “patrocina”, ma quantomeno sincerarsi che la programmazione culturale garantisca un decente svolgersi degli eventi, sarebbe il minimo».
«Quando, con grande garbo, abbiamo chiesto alla Pro loco se fosse possibile abbassare per almeno 50 minuti il volume – il tempo del concerto – ci è stato risposto dal loro colto presidente, la frase: “Andate a sentire la chitarrina”. Una frase che non offende solo me, ma tutto ciò che la musica classica rappresenta: studio, dedizione, patrimonio culturale».
Il concerto spostato nella chiesa, con temperature altissime
«La situazione è stata talmente ingestibile che siamo stati costretti a spostare l’esibizione dal chiostro, previsto come sede, alla chiesa adiacente, pur sapendo che le temperature al suo interno fossero semplicemente insostenibili».
«Da grossetana sono molto triste»
«Da grossetana, trovo triste che, dopo oltre dieci anni dall’ultima mia esibizione a Grosseto, io mi sia ritrovata di fronte a un’amministrazione comunale e provinciale assente e disinteressata».
«Non scrivo per vanità, ma qualcosa in 26 anni, credo di averla fatta. Ho vinto 40 premi in concorsi internazionali, ho avuto l’onore di esibirmi due volte per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel 2024 ho inaugurato con un concerto il G7 su economia e finanza su invito del ministro Giancarlo Giorgetti, ho rappresentato la cultura italiana all’Expo di Dubai 2021 e ho ricevuto la mia prima nomina come docente di conservatorio a 22 anni».
«Sono la prima chitarrista ad avere inciso un disco per la prestigiosa etichetta discografica Berlin Classic, raggiungendo 1 milione di riproduzioni in meno di una settimana su Apple Music. Il mio primo concerto l’ho tenuto in questa città all’età di 12 anni e oggi faccio questo di mestiere. Suono nella mia città e non c’è nessuna figura istituzionale a sentire il concerto».
«A Grosseto offerta culturale da periferia dimenticata»
«Eppure, a margine di tutto questo, la riflessione che vorrei condividere è un’altra, più ampia. Grosseto è capoluogo di una delle province più estese d’Italia, ma ha un’offerta culturale che rasenta quella di una periferia dimenticata. E allora permettetemi alcune domande, dirette:
Lei, signor sindaco, quando ha ascoltato un’opera l’ultima volta? Un concerto sinfonico? E il suo assessore alla cultura? E il presidente della Provincia?»
«Non si tratta di gusti personali. Non è questione di “preferenze”. È cultura. È evitare l’abbrutimento. È una questione di visione: è attraverso la qualità dell’offerta culturale di una città che si misura il livello umano, civile e intellettuale di chi la abita e di chi la governa».
«La musica classica, a partire dalla sua notazione scritta, è nata nel nostro Paese, e non conoscerla e non supportarla è un danno che fate alle nuove generazioni e alla gloriosa storia dell’Italia tutta. Storia dalla quale sarebbe necessario ripartire, dato che il presente mi pare abbastanza aberrante. Non occuparsi di questi temi è negare un diritto sacrosanto ai cittadini e soprattutto ai giovani. È negare loro di conoscere le loro stesse radici».
«Offrire cultura è un investimento strategico»
«E se questo discorso proprio non riesce a toccarvi, vi invito almeno a considerare l’aspetto economico: un teatro che funziona, una programmazione culturale solida, generano indotto, attrattività turistica, movimento economico, lavoro. E persino consenso politico.
Perché offrire cultura ai cittadini non è solo una scelta di civiltà: è anche un investimento strategico. Se proprio la musica classica non vi interessa, almeno dei voti dovreste curarvi. O no?»
«Vi prego di astenervi dal commentare dicendo che la musica classica non ha pubblico, perché ieri sera la chiesa di San Francesco, nonostante le temperature equatoriali, il disturbo acustico e le problematiche connesse, era gremita di persone. Se c’era pubblico a sentire una chitarra classica, le garantisco che non mancherebbero degli abbonati ad una stagione sinfonica e lirica degna di questo appellativo».
«Per garantire un’offerta culturale degna di questo nome, nel capoluogo di una delle province più estese di Italia, non bastano le buone intenzioni di una manciata di singoli e di qualche associazione culturale, ma serve l’impegno vero, concreto e presente delle Istituzioni».
«Roccastrada ancora peggio, vita culturale inesistente»
«Mi astengo dai commenti riguardo Roccastrada, il Comune dove ho risieduto 24 anni, la cui vita culturale semplicemente non si può commentare in quanto inesistente sotto ogni punto vista. Il cui vuoto culturale scoraggia anche le iniziative dei singoli, con una proposta per i cittadini semplicemente pari a zero. Le sagre però non mancano mai, unici eventi degni di esistere e meritori dell’attenzione e della presenza del sindaco e della sua giunta».
«La cosa che più mi rattrista è che io a 26 anni non nutro alcuna speranza che cambi qualcosa. Poi però non lamentiamoci se ci identificano per essere quelli “provincialotti”, che non vanno oltre due tortelli col sugo. Non lamentiamoci se storicamente abbiamo determinate etichette rispetto ai nostri dirimpettai delle altre province toscane. Sarebbe bello trasformare la storica battuta “GR = Gente Rozza” con “GR = Gente Raffinata”».
«Concludo qui le mie osservazioni certa che gli esiti di questo scritto saranno deludenti almeno tanto quanto le situazioni descritte poc’anzi».
La replica di Limatola: «Pronto a coinvolgerla»
Questa la risposta del presidente della Provincia e sindaco di Roccastrada, Francesco Limatola.
«Cara Carlotta, ho letto con attenzione la sua lettera indirizzata alla città di Grosseto, nella quale – nella seconda versione da lei rivista e corretta – vengo citato anche io, in qualità di residente della Provincia e sindaco di Roccastrada. Desidero innanzitutto ringraziarla per avermi chiamato in causa: il confronto, soprattutto quando riguarda temi importanti come la cultura e la musica, rappresenta sempre un’occasione preziosa di crescita per tutti».
«Tuttavia, mi preme chiarire che l’evento del 5 luglio nel comune di Grosseto, a cui lei fa riferimento, non era a mia conoscenza, né risulta che la Provincia lo abbia patrocinato o sostenuto economicamente. Questo non per sottrarmi ad eventuali “responsabilità”, ma per offrire un’informazione corretta e trasparente».
«Non le nego, comunque, che un suo invito all’evento mi avrebbe fatto molto piacere, conoscendo e apprezzando il valore della sua arte.
Colgo però l’occasione per condividere con lei – e con tutti coloro che leggono – alcune riflessioni sul ruolo e sul valore della cultura nei nostri territori».
«Purtroppo, a seguito della riforma introdotta dalla legge Delrio, le Province non hanno più competenze in materia culturale.
A Roccastrada, invece, stiamo portando avanti da tempo politiche culturali che uniscono memoria, arte, partecipazione e comunità.
Penso, ad esempio, al progetto “La Miniera a Memoria”, dedicato ai 43 minatori che persero la vita nella tragedia del 1954: un programma intenso e coinvolgente, che ha visto la partecipazione di artisti del calibro di Ascanio Celestini e Mario Perrotta, capaci di trasformare il ricordo in teatro civile di altissimo livello».
«In estate, inoltre, organizziamo “Paesi in Musica”, una rassegna che quest’anno si aprirà il 16 luglio con il Trio Summit (violino, sassofono e pianoforte), con l’obiettivo di portare la musica colta anche nei borghi più piccoli, valorizzando il nostro patrimonio artistico e paesaggistico».
Limatola: «Le sagre sono cultura popolare»
«E non dimentichiamo le sagre. Sì, anche le sagre, che rappresentano un’autentica espressione della cultura popolare, troppo spesso – mi permetto di dirlo – frettolosamente sottovalutata, come sembra accadere nella seconda versione della sua lettera. Sono eventi nati dal tessuto associativo locale, che permettono di finanziare iniziative sociali e culturali durante tutto l’anno. Anche queste, se vissute con rispetto e autenticità, sono cultura».
«Infine, mi fa piacere condividere con lei una bella notizia: nei prossimi giorni inizieranno i lavori di ristrutturazione del Teatro dei Concordi di Roccastrada. Fin da ora, desidero dirle che mi piacerebbe molto poterla coinvolgere nella nuova stagione teatrale: il suo talento e la sua sensibilità artistica sarebbero un valore aggiunto per la nostra comunità».
«Concordo pienamente con lei: la qualità dell’offerta culturale di un territorio si misura anche nel livello umano, civile e intellettuale di chi lo abita e lo governa. Ed è proprio su questa strada che vogliamo continuare a camminare: con spirito costruttivo e con la convinzione che il dialogo tra istituzioni, artisti e cittadini sia la vera forza della cultura. Un cordiale saluto».
Musica e Vita Aps: «Abbassiamo i toni»
Anche l’associazione Musica e Vita interviene sulla vicenda.
«Musica & Vita Aps, ieri sera ha organizzato a San Francesco a Grosseto, con il patrocinio ed il contributo dell’assessorato alla Cultura un applauditissimo concerto della chitarrista Carlotta Dalia. A ciò è seguito un post della stessa Dalia, sul contenuto del quale non possiamo che dissociarci, non condividendone il tono e le parole di disprezzo nei confronti della cultura di Grosseto e della sua Amministrazione con la quale abbiamo avuto da sempre ottimi rapporti».
«Le opinioni di Carlotta Dalia su questo punto sono assolutamente personali e non corrispondono agli orientamenti della nostra associazione che da sempre ha improntato relazioni di rispetto e collaborazione con la città, con l’Amministrazione Comunale di Grosseto e le sue istituzioni. Molto rammaricati richiamiamo tutti ad abbassare i toni e a proseguire il cammino nel solco dell’ amore per la musica e per l’ arte che sono le sole vie che ci sostengono e ci guidano nella nostra attività».
La Tribute Band di Vasco Rossi: «Abbiamo abbassato»
La Tribute Band di Vasco Rossi, che suonava alla Pro loco, fa alcune precisazioni: «Quando sono venuti abbiamo abbassato la musica e, fra le altre cose, abbiamo iniziato quando l’altro concerto era quasi finito. Abbiamo anche chiamato a San Francesco per assicurarci che la nostra musica non desse fastidio. Ci sentiamo chiamati in causa senza averne colpa, noi suonavamo con tutte le autorizzazioni. E certo chi va a sentire una band che suona Vasco Rossi non è, per la maggior parte, lo stesso pubblico della musica classica»
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