FOLLONICA. Quattro condanne, e un’assoluzione. Si è concluso così il processo nato dopo il fallimento della Jumping Follonica, avvenuto nel 2014, società che si occupava degli eventi sportivi dell’ippodromo di Follonica.
Il collegio (Laura Di Girolamo presidente, Andrea Stramenga, Marco Bilisari) ha condannato Olis Granucci, 60 anni, amministratore di fatto della società e di Follonica Equi Jump srl, Centro ippico Lo Scoiattolo di Pontedera e Team Jumping Scoiattolo asd, a 4 anni e al pagamento delle spese processuali. Il sostituto procuratore Salvatore Ferraro aveva chiesto per lui una condanna a 4 anni e sei mesi. Due anni invece la condanna per gli altri tre imputati: Giorgio Mele, 59 anni, amministratore unico di Jumping Follonica dal maggio 2013 al novembre 2013; Veronica Bisacchi, 44 anni, amministratrice unica della stessa società fino al settembre 2011; Roberta Signorini, 60 anni, di Pontedera, amministratrice dal 2011 al maggio 2013.
Assolto invece, così come richiesto dal pm durante la requisitoria, Silvio Toriello, 53 anni, imputato in qualità di presidente del cda e legale rappresentante di Sistema Cavallo srl, difeso dall’avvocato Alessandro Antichi.
Bancarotta fraudolenta e distrazione dei beni
Bancarotta fraudolenta per distrazione: di questo erano accusati gli imputati, difesi dagli avvocati Alessandro Antichi, Riccardo Boccini, Marco Talini, Paola Terrosi, Cristina Bibolotti, che sono stati assolti per diversi capi d’imputazione.
Toriello è stato assolto per tutte le ipotesi di reato, mentre gli altri quattro imputati sono stati condannati per aver tenuto i libri contabili e le altre scritture in modo da non rendere la ricostruzione del patrimonio o i movimenti.
Assolti per la cessione di 64 tonnellate di sabbia allo Scoiattolo, società amministrata da Granucci, per un valore di 5mila euro, così come per aver distratto quasi 55mila euro per l’organizzazione della manifestazione Tuscan Jumping Tour Follonica 2011. Granucci è stato condannato per aver ceduto 40mila euro allo Scoiattolo, contributo Fise che sarebbe dovuto essere versato nelle casse della Jumping Follonica e per alcuni assegni e bonifici emessi in favore della stessa società con sede a Pontedera, per un totale di 38mila euro.
Il sessantenne è stato ritenuto colpevole anche di aver portato 13 pilieri per un valore di 2.100 euro allo stesso impianto in provincia di Pisa e per non aver chiesto il fallimento della società il 31 dicembre 2011, aggravandone così il dissesto. Reato che era stato contestato a Granucci, a Signorini e a Mele.
I giudici hanno disposto la sospensione della pena per Signorini, Mele e Bisacchi. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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