GROSSETO. Ci sono notizie e buone notizie. Ci sono storie fatte di accadimenti ed altre, invece, che si tessono attraverso le emozioni che suscitano. Non in chi le legge, ma in chi le vive in prima persona.
Tra queste ultime rientra quella di un settantenne che aveva fatto richiesta di permesso di soggiorno per ricongiungersi con suo figlio che abita in città. E che è stato portato con l’ambulanza in questura per permettere agli agenti dell’Ufficio immigrazione di prendergli le impronte digitali.
Il ringraziamento agli agenti
L’uomo, di origini albanesi, ha un figlio che da anni vive e lavora in città. Qualche tempo fa, anche lui, è arrivato a Grosseto con la richiesta di ricongiungimento familiare. Un iter lungo, quello intrapreso dall’uomo. Ma pochi giorni dopo, a causa di una grave malattia, è stato costretto a farsi ricoverare all’ospedale di Grosseto.
L’uomo, quindi, era in ospedale e non poteva andare in questura per proseguire nell’iter avviato e ottenere così il permesso di soggiorno. Il personale dell’ufficio Immigrazione, però, per evitare che la pratica restasse ferma, ha organizzato il trasporto dell’uomo, a bordo di un’ambulanza.
Il settantenne ha potuto così permettere agli agenti di prendere le sue impronte digitali, prima di tornare nel suo letto all’ospedale. E le pratiche sono andate avanti.
«Per questo vorremmo ringraziare – dicono il settantenne e il figlio – Alfonso D’Errico e tutto il personale dell’ufficio Immigrazione, che ci ha permesso di presentare i documenti nei tempi previsti».
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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