GROSSETO. Cerboni e Rusconi, volano ceffoni. Al di là della rima, prosegue lo scontro sulle aliquote Imu.
Andiamo con ordine.
Il consigliere di minoranza Giacomo Cerboni aveva convocato una conferenza stampa per “bacchettare” l’Amministrazione in quanto – ha spiegato – non aveva dato adeguata informazione sul cambio di aliquote Imu per parte dei contribuenti con un immobile nella categoria C1. E che alcune categorie sarebbero state penalizzate. (QUI l’articolo)
L’assessora Simona Rusconi ha replicato, spiegando che, in realtà, le agevolazioni sono aumentate, che delle nuove aliquote sono state informate le associazioni di categoria e che la “ratio” è stata quella di agevolare i negozi di vicinato. (QUI l’articolo)
Ora Cerboni torna sull’argomento.
Cerboni: «Finalmente parlano di novità»
«Finalmente – scrive Cerboni in una nota – il Comune di Grosseto dice che ci sono novità per l’Imu 2025. Peccato che lo faccia a ridosso della scadenza della prima rata, soltanto perché ho sollevato la questione e nonostante che a dicembre scorso, sia in commissione consiliare che in consiglio comunale, avesse dichiarato che nel 2025 non ci sarebbero stati cambiamenti significativi. Inoltre, il fatto che il Comune abbia soltanto incontrato le categorie economiche nel gennaio scorso conferma l’assenza di comunicazione rivolta alla generalità dei contribuenti».
«E questa è la mia critica di fondo, perché non tutti i cittadini si rivolgono alle associazioni di categoria, ai Caf o ai professionisti per pagare l’Imu. E meritano di essere adeguatamente informati dal Comune, perché non incorrano in sanzioni o in errori nel calcolo della autoliquidazione, soprattutto quando cambiano le regole, visto che la giunta fa comunicazione su qualsiasi cosa, spesso anche su ciò che esula dall’attività del Comune».
«Se uno paga in un’unica soluzione rischia sanzioni»
«In aggiunta – prosegue Cerboni – oggi il Comune persevera con dichiarazioni fuorvianti sulla possibilità di aggiornare a dicembre con la seconda rata quanto pagato a giugno. Non si preoccupa infatti dei contribuenti che scelgono di pagare tutto in un’unica soluzione entro il 16 giugno; anche per loro nei giorni scorsi sarebbe stata necessaria un’ampia informazione sulle novità dell’Imu 2025».
«Avevo evitato di sollevare una polemica di merito, limitandomi ad invitare i cittadini, in assenza di comunicazione istituzionale del Comune, a verificare la loro situazione personale qualora possessori di immobili C1. Tuttavia, nella risposta dell’Amministrazione rilevo, oltre al tono polemico di chi forse è in difficoltà, delle imprecisioni sulle nuove aliquote, ancora più gravi se espresse da chi governa la città».
«Ora tutti i negozi sopra ai 300 metri pagano il 10,6»
E’ vero, come io stesso ho precisato in conferenza stampa, che dal 2025 l’aliquota agevolata 8,6 per mille riguarda tutti gli immobili C1 fino a 300mq e per qualunque attività produttiva. Ma l’Amministrazione omette di ricordare che fino al 2024 l’agevolazione era riservata “alle attività di commercio in sede fissa su una superficie di vendita dichiarata non superiore a 300 mq. o attività di somministrazione di alimenti e bevande”. Dunque, è evidente che, con le nuove regole del Comune, nel 2025 qualsiasi C1 con più di 300mq pagherà l’aliquota massima del 10,6 per mille, a prescindere dal tipo di attività esercitata o dalla effettiva superficie di vendita, come nel caso di negozi con ampi magazzini oltre la parte destinata alla vendita. Ma non cambierà nulla per le grandi catene o per la grande distribuzione già oltre i 300mq».
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