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Il 16 scade l’Imu, cambiano le aliquote per chi ha un C1

Il 16 scade l’Imu, ma ci sono alcune variazioni per la categoria C1. Cerboni: «Il Comune non ha comunicato nulla, ma si rischiano sanzioni»
Giacomo Cerboni, ex assessore al bilancio e consigliere del gruppo misto di minoranza
Giacomo Cerboni, ex assessore al bilancio e consigliere del gruppo misto di minoranza

GROSSETO. Quasi tutte le aliquote Imu, in scadenza il 16 giugno, restano invariate. Ma non tutte, qualcosa cambia, in virtù di nuovi schemi imposti dal ministero dopo che, per tanti anni, i Comuni avevano maggiore libertà di movimento.

A mettere in guardia i residenti a Grosseto è il consigliere del gruppo misto di minoranza, Giacomo Cerboni, che è anche l’ex assessore al bilancio.

«Dal Comune – spiega – non hanno comunicato questa variazione, per chi ha la categoria catastale C1 (include tutti i locali che ospitano attività commerciali di vendita al dettaglio, sia di prodotti che di servizi, ndr). Così c’è il rischio, visto che i contribuenti devono farsi da soli la dichiarazione, che qualcuno la faccia con i vecchi parametri e rischi così, quando ci saranno i controlli, di avere una sanzione. Devo dire che mi sento anche un po’ in colpa, mi sono fidato delle rassicurazioni date in commissione, quando ci hanno detto che con i nuovi schemi non sarebbe cambiato niente per nessuno».

Cosa cambia e per chi

Per capire meglio. Fino al 2024 la tariffa agevolata (8,6) era per i negozi che fanno commercio in sede fissa su una superficie di vendita dichiarata fino a 300 metri quadri (quindi escludendo magazzini o zone comunque non adibite alla vendita come, per esempio i laboratori) e per tutti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, quindi bar e ristoranti, a prescindere dalla superficie.

Quest’anno, in applicazione delle nuove tabelle ministeriali, la tariffa agevolata è per tutti gli immobili utilizzati per attività produttiva e/o commerciale fino a 300 metri quadri, considerando l’intera superficie.

Per tutti gli altri l’aliquota è del 10,6.

«Il Comune si è attenuto alle tabelle ministeriali ma alcuni Comuni, per esempio Roma e Milano, hanno previsto agevolazioni per le botteghe storiche o alcune attività artigiane. Quindi non è vero che non si potesse trovare il modo. In ogni caso queste novità andavano ben pubblicizzate, ma mi rendo conto che l’Amministrazione, in questo periodo, sia più impegnata nelle nomine nelle partecipate e nella politica internazionale».

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