GROSSETO. «Ringrazio l’Anpi provinciale, ma ormai mi sono organizzato, vado al Madonnino».
Si conclude così l’ultimo atto della polemica tra il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’associazione partigiani Elvio Palazzoli.
«Ringrazio l’Anpi provinciale per l’invito», ha aggiunto il primo cittadino durante la deposizione della corona al monumento ai caduti al parco della Rimembranza.
Centinaia in corteo per la Liberazione
25 aprile baciato dal sole, quello di quest’anno. Centinaia di persone si sono ritrovate in piazza Dante, chi con la bandiera, chi con il fazzoletto al collo, chi con lo striscione in mano.
Accompagnati dalla banda, sulle note di “Bella ciao”, il corteo ha attraversato il centro, da piazza Dante fino al giardino della Rimembranza dove è stata deposta una corona al monumento dei Caduti.
Il comitato Elvio Palazzoli dell’Anpi, quello stesso comitato che aveva invitato il sindaco a non partecipare, era in testa alla manifestazione. Sullo striscione, lo slogan che da un paio d’anni è diventato il loro cavallo di battaglia: «No a via Almirante».
Vivarelli Colonna, come annunciato un paio di giorni fa, ha partecipato solo alle celebrazioni di fronte ai monumenti ai caduti. Ma in piazza Dante, nonostante l’invito dell’Anpi provinciale che ha sconfessato i compagni della sezione, non c’è andato.
«No a via Almirante» ma non troppo
A rappresentare il Comune è stato il presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti, che ha ribadito più volte come la festa della Liberazione sia la festa di tutti.
«Democrazia e Costituzione sono legati in maniera indissolubile – ha detto Turbanti – non possono esistere l’una senza l’altra. La Costituzione è alla base della vita politica e sociale e della convivenza civile. In questo giorno si festeggia la libertà, ma anche il rispetto». Parole, quelle del presidente del consiglio provinciale, che hanno dato il la ai manifestanti della sezione Palazzoli di ribadire il loro no a via Almirante.
Il coro è partito, ma si è subito fermato, senza che la piazza si unisse, come aveva fatto l’anno scorso. In due o tre hanno ribadito la propria contrarietà, ma quando è stato il momento di unirsi al coro, la piazza è rimasta in silenzio.
Un 25 aprile, quello dell’80esimo, che è stato soprattutto il ricordo di chi ha lottato per la libertà e che oggi non c’è più. «Questo 25 aprile è dedicato al ricordo di Gennaro Barboni – ha detto Luciano Calì, presidente provinciale dell’Anpi – l’ultimo partigiano combattente della nostra provincia».
Dopo Nello Bracalari e Dino Marri, la Maremma ha perso anche l’ultimo testimone della lotta di Liberazione. A Gennaro, ma anche a tutti i partigiani che sono morti per la libertà, è andato l’applauso commosso della piazza. Questa volt sì, unito in un solo battito di mani.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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