L'Anpi: «25 aprile, sindaco non gradito». Lui: «Non parlerò, i fascisti siete voi» Skip to content

L’Anpi: «25 aprile, sindaco non gradito». Lui: «Non parlerò, i fascisti siete voi»

L’Anpi Palazzoli invita il sindaco a non partecipare alle celebrazioni del 25 aprile. Lui replica: «Cedo alla violenza di chi non fa parlare gli altri»
La protesta dell'anno scorso in piazza Dante dell'Anpi Palazzoli per il 25 aprile e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna
La protesta dell’anno scorso in piazza Dante dell’Anpi Palazzoli per il 25 aprile e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna

GROSSETO. Scoppia la prima polemica in vista del 25 aprile. L’Anpi Palazzoli, con una nota, dice che il sindaco non dovrebbe partecipare alle celebrazioni del 25 aprile. E lui replica dicendo che sarà solo agli aventi istituzionali ma non terrà alcun discorso: «Accolgo dunque, per quanto mi è formalmente e moralmente possibile, l’invito dell’Anpi Palazzoli, cui non è seguita alcuna smentita o presa di distanza dell’Anpi provinciale. Giudicate voi chi è il vero democratico. Siamo liberi, sì. Ma non liberi dal pregiudizio dei cosiddetti fascisti di pensiero, quelli “rossi”».

L’Anpi Palazzoli: «25 aprile simbolo dell’Italia libera e liberata»

«Il direttivo della sezione Anpi “Elvio Palazzoli” di Grosseto – scrivono in una nota – in occasione del prossimo 25 aprile si riconosce nella piattaforma di convocazione della grande manifestazione nazionale di Milano, che verrà conclusa dal presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo».

«L’anniversario della Liberazione è un momento di celebrazione, di riflessione e anche di festa per far conoscere e riportare alla memoria i momenti che segnarono, dopo anni di dolore e distruzione, la fine della guerra e del fascismo. La ricorrenza del 25 aprile  è il simbolo dell’Italia libera e liberata. Dopo 79 anni è necessario difendere quella storia e quei valori perché di straordinaria attualità per contrastare il rischio, sempre più incalzante, di una deriva autoritaria nel nostro Paese e rilanciare contro la guerra il valore imprescindibile della pace nel mondo».

«Contro gli attacchi alla Costituzione che l’attuale governo di estrema destra conduce con l’introduzione del premierato elettivo e dell’autonomia differenziata, occorre mobilitarsi affermando con forza: giù le mani dalla Costituzione. È  necessario invece lottare per la piena applicazione della Carta, in particolare la dignità del lavoro, l’importanza della sanità e della scuola pubblica, contrastando le disuguaglianze sociali sempre più diffuse».

«Contro  l’escalation continua delle guerre in atto, soprattutto in Ucraina e in Palestina, con la conseguente crescita della militarizzazione e delle spese militari a discapito di quelle sociali, chiediamo con  urgenza  azioni politiche e diplomatiche per fermare i massacri dei civili ed evitare la crescita esponenziale dei conflitti. È urgente un 25 aprile di liberazione dalla guerra».

«Non invitare al 25 aprile i nostalgici del fascismo»

«Noi, donne e uomini,  della sezione Palazzoli, rivendichiamo la coerenza delle  nostre posizioni  con quelle nazionali dell’Anpi a un anno dalle contestazioni  pacifiche e civili del 25 aprile scorso a Grosseto, nonostante il vano ricorso alle querele, alle intimidazioni e alla minacce disciplinari. Certe personalità nostalgiche del fascismo non vanno invitate alle celebrazioni del 25 aprile come fece l’anno scorso la sindaca di Marzabotto che non invitò sul palco La Russa, cosa definita dal presidente Pagliarulo una scelta giustissima».

«Il sindaco non deve partecipare al 25 aprile»

«La  sezione Palazzoli è su questa linea, pertanto ritiene che coloro che cercano, come il sindaco e l’attuale amministrazione del Comune di Grosseto, di riscrivere la storia, equiparando le vittime ai carnefici, con l’intitolazione di una via al fascista Almirante, non debbano partecipare, in quanto – come dice il presidente nazionale dell’Anpi – le istituzioni hanno il dovere di onorare e preservare la memoria del sacrificio delle antifasciste, degli antifascisti, delle partigiane, dei partigiani e di tutte le vittime del nazifascismo».

«Dedicare una via al fucilatore di partigiani non è assolutamente il modo di onorare e preservare la loro memoria. A Milano come in molte situazioni sul palco delle celebrazioni del 25 aprile non saliranno autorità istituzionali nostalgiche del  fascismo. Non ci può essere “pacificazione” con un colpo di spugna sulle infamie, sulle distruzioni, sulle stragi di allora, se coloro che la chiedono non riconoscono pubblicamente e sinceramente di essere stati dalla parte sbagliata della Storia.  Qui ci ritroverete con Piero Calamandrei  “morti e vivi con lo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza”».

Il sindaco replica: «Cedo alla violenza di chi vuol togliere agli altri il diritto di espressione»

«Il 25 aprile, lo dico subito per sgombrare le polemiche e superare le chiacchiere da bar, è una giornata cara a tutti noi e in cui tutti noi ci riconosciamo. Io stesso ho giurato sulla Costituzione che è profondamente antifascista»

«Eppure, secondo alcuni, questa straordinaria ricorrenza c’è chi merita di poterla festeggiare e chi invece dovrebbe starsene a casa. È quello che pensa l’Anpi, sezione Palazzoli, che giorni fa mi ha invitato a disertare le celebrazioni, con un servizio televisivo andato in onda su Tv9 e un comunicato diffuso ai media locali. Hanno chiesto al sindaco di starsene a casa, perché ritenuto indegno. A quanto pare con il benestare dell’Anpi provinciale, visto che non mi è giunto alcun cenno di distinguo da loro».

«Sarebbe bastata una telefonata, una email, un messaggio di solidarietà a me che, come sindaco, rappresento l’intera comunità. Invece silenzio assordante e, spesso, chi tace acconsente».

«E io, per quanto possibile, li accontento. Sarò quindi presente alla messa commemorativa al cimitero di Sterpeto e alla successiva deposizione della corona al parco della Rimembranza, cioè ai due appuntamenti istituzionali. Questo perché non voglio venire meno ai miei doveri. Ma per il resto tranquilli: non sarò in piazza Dante e non terrò alcun discorso».

«Cedo, e non è una consuetudine per la mia persona, alla violenza di quelli che si comportano come fascisti rossi. La stessa violenza che l’anno scorso arrivò al punto di interrompere il mio discorso. Fra fischi e urla interruppero più volte l’intervento del sindaco».

«Cedo alla violenza di chi si sente superiore a prescindere, alla violenza di chi vuole togliere a qualcun’altro il diritto di espressione. Lascio a voi ogni genere di giudizio, ma dico “viva la democrazia” sempre».

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