Il proprietario voleva ucciderla a palate perché malata, Bianca è salva | MaremmaOggi Skip to content

Il proprietario voleva ucciderla a palate perché malata, Bianca è salva

L’anziano ha portato la gatta dal veterinario e ha chiesto di farla sopprimere per non sostenere i costi delle cure. Ora Bianca è stata presa in carico dall’Oipa ed è stata operata
La gatta Bianca

FOLLONICA. Per permettere a Bianca di continuare a vivere dignitosamente era necessaria l’asportazione delle orecchie.

La gatta era infatti stata colpita da un tumore cutaneo, molto frequente nei gatti bianchi.

Il proprietario, però, non volendo – o non potendo – sostenere le spese dell’operazione ha chiesto alla veterinaria di sopprimere l’animale tramite l’eutanasia.

La dottoressa non ha però ritenuto opportuno assecondare le richieste dell’uomo e, vista la reticenza, ha contattato le volontarie dell’Oipa che hanno preso in carico la situazione.

«Bianca sarebbe stata uccisa a palate»

«Sono stata contattata dalla veterinaria e sono andata a casa dell’uomo per prendere la gatta che altrimenti, come mi è stato riferito, sarebbe stata uccisa a palate – racconta Katia, volontaria Oipa – Ho trovato Bianca dentro ad una scatola di cartone, ricoperta di schizzi di sangue. L’uomo non voleva sentire ragioni e voleva in tutti i modi che la gatta morisse pur di non sostenere la spesa per le cure necessarie». 

la gatta Bianca

La gatta è quindi stata portata al rifugio di Nella, gestito dalle volontarie Oipa, e ha ricevuto tutte le cure necessarie e indispensabili per la sopravvivenza. Per operarla è stata necessaria una spesa di 350 euro.

Ora Bianca sta bene e cerca una casa. «L’abbiamo curata – dice Katia – Bianca non ha più le orecchie e sta bene, è una gatta dolcissima e chi vorrà adottarla sarà veramente fortunato». 

È il veterinario a decidere sulla soppressione

La veterinaria che ha contattato le volontarie Oipa ha svolto il suo lavoro applicando le direttive.

La soppressione di un gatto è infatti un processo delicato che richiede la decisione del veterinario. In Italia la soppressione è consentita solo in casi specifici, come malattie terminali o grave sofferenza, per garantire l’assenza di dolore e stress all’animale. Il proprietario non può costringere il veterinario a sopprimere il proprio gatto, e la decisione finale spetta al veterinario, che valuta le condizioni dell’animale e la sua qualità di vita. 

Nel caso di Bianca la soppressione non era assolutamente necessaria. È infatti bastata una semplice operazione di asportazione dei tessuti malati per restituire alla gatta altri anni di vita senza sofferenze

Autore

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Ultimi articoli

Consigliati

Zone