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Il paese in lutto, non sarà estate senza Mario

Molti erano i bambini che aspettavano aprisse il chiosco in piazza, Costantini era un volto storico della frazione
Mario Costantini e il suo chiosco a Istia d'Ombrone
Mario Costantini e, a destra, una foto del chiosco come era nel 2017 (fonte: C. Grechi, Google)

GROSSETO. Quando Mario Costantini tornava a tirare su la serranda di quel chiosco in piazza delle Mura a Istia d’Ombrone, era già festa. Per molti era già estate, perché apriva con le prime giornate calde, e offriva oltre al caffè, vari tipi di gelato.

Quello che è recentemente stato ribattezzato Barlume dai nuovi proprietari, è stato per anni il punto di riferimento in paese per colazioni, gelati e svago estivo gestito da Mario. Ad accogliere giovani e meno giovani c’era sempre il suo sorriso. Un sorriso che, purtroppo, si è spento martedì 24 gennaio.

In tasca sempre un sorriso

Mario se n’è andato a 89 anni, senza particolari clamori, senza molta pubblicità dei funerali. Con i parenti che si sono mossi molto probabilmente nel rispetto della sua anima: riservata e gentile nonostante l’allegra esuberanza che sfoggiava ogni stagione in piazza. Dopo la recente scomparsa di Roberto Arcioni, che ha lavorato nelle Poste per anni lì di fronte, con Costantini se ne va un’altra pagina storica della frazione. Era recentemente rimasto solo, vedovo della moglie Carmela. Suo figlio Gianni era deceduto pochi anni fa.

«Ultimamente le sue condizioni di salute erano peggiorate – racconta un’amica – anche per tornare in piazza, aveva lasciato perdere, probabilmente non se la sentiva».

Abitava nella zona bassa del paese, a “Istia ponte” come molti la chiamano, visto che ancora conserva quello che rimane del vecchio ponte che attraversava l’Ombrone. Molti sono i ricordi dei suoi compaesani. «Non lo vedevamo molto in paese – ricorda un amico – era un tipo riservato. Quando apriva il chiosco però ci trovavamo spesso le mattine e ci raccontavamo di tutto. Era sempre molto allegro con tutti e aveva sempre in tasca un sorriso da regalare ai bambini che si trovavano lì a scegliere l’ultimo gelato del catalogo».

Un amico raro

Era un accanito cercatore di funghi, spesso impeccabile anche a lavoro. «Con lui si parlava un po’ di tutto – racconta una conoscente – e riusciva anche a dare utili consigli. Con gli amici si confrontava volentieri, aveva la battuta sempre pronta. Sempre molto rispettoso e gentile».

«Era un amante del vestire bene – ricorda – ci teneva molto, era sempre in camicia, aveva un passato da sarto. Con Mario se ne va una faccia amica del paese – conclude – dei ragazzi, e di tutte le persone che anche solo per una volta si sono servite da lui».

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