GROSSETO. 111 anni. Un grande «Buon compleanno, Grifone». Nato il 13 maggio 1912 il giovane Grosseto si trova in riva all’Arno per giocare l’ultima partita di una stagione da archiviare in fretta. E bene. La rappresentazione finale è in programma sul sintetico dello stadio Gino Bozzi di Firenze, quinta e ultima tappa di un esilio lontano dallo Zecchini e dal suo popolo. Cioè lontano dal cuore.
Serve coraggio
Assolutamente inutile rivangare i perché l’uccellaccio si trovi in questa delicata situazione, adesso è il momento del silenzio, è l’attimo, il lampo.
Tutto passa attraverso lo spogliatoio a cui è affidato il compito di fare uscire dalla poltiglia una società, una città, un blasone scolorito.
Per questo servono le quattro ruote motrici, catene d’acciaio e propositi senza lacune. L’avversario, il Terranuova Traiana, porterà sul campo mille ragioni per puntare ad un successo, che, oltre ad assicurargli la categoria, gli permetterebbe di andare sportivamente fiero di aver fatto retrocedere un sodalizio più che centenario. Il Grifone deve rispondere con mille e una argomentazione, senza remore, senza tremare, senza perplessità.
La partita inizia alle 16.30
Roberto Cretaz, il tecnico che viene dalle Alpi, ha la possibilità di chiudere questa delicata, faticosa esperienza in Maremma lasciando la propria impronta sul territorio e facendo tornare il sereno ad un popolo a cui il destino, e non solo, ha tolto tanto, troppo.
La terna della finale: arbitro Stefano Striamo di Salerno; 1° assistente Giovanni Ciannarella di Napoli, 2° assistente Tommaso Tagliafierro di Caserta.
L’inizio della partita è fissato alle 16,30.
Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net.
Come lavagna uso il cielo.
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