Il consiglio comunale si sposta al Cemivet Skip to content

Il consiglio comunale si sposta al Cemivet

Un modo per far conoscere una delle più importanti realtà del territorio. Ma non sono mancate le polemiche
Fausto Turbanti, presidente del consiglio comunale e alcune foto del consiglio svolto al Cemivet
A sinistra Fausto Turbanti (presidente del consiglio comunale) e alcune foto dell’assemblea comunale svolta al Cemivet (Foto di Andrea Sapienza)

GROSSETO. Un progetto che parte dalla volontà di condividere un territorio e conoscersi a vicenda per migliorarlo. Di questo si è parlato oggi, 3 febbraio, al consiglio comunale che si è svolto in via del tutto straordinaria al Cemivet. Un’eccellenza tutta italiana.

A rompere gli indugi è stato il presidente del consiglio cittadino, Fausto Turbanti. «Desidero anzitutto, in questo mio breve interventoesprimere la più viva soddisfazione per la realizzazione di un progetto che abbiamo pensato e realizzato con grande determinazione».

La prefetta Paola Berardino, al Cemivet (foto di Andrea Speranza)
La prefetta Paola Berardino, al Cemivet (foto di Andrea Sapienza)

«Un saluto e un ringraziamento vanno al Centro militare veterinario di Grosseto, che oggi ospita al suo interno la seduta del consiglio comunale – prosegue – al comandante colonnello Santone, al suo predecessore colonnello Marchisio, alla prefetta Paola Berardino, al sindaco, alla giunta e, in particolare, a tutti i consiglieri comunali e al Fai. Fondo per l’Ambiente Italiano, li ringrazio per l’approfondito studio che ci hanno inviato, sul valore del patrimonio storico e culturale di questa struttura».

Comune e Cemivet insieme

Il progetto condiviso con il Cemivet parte da lontano «Il senso dell’iniziativa – spiega Turbanti – è quello di rendere il Consiglio Comunale un luogo non solo in cui discutere dei provvedimenti da adottare per il governo del territorio. Ma anche in cui creare e promuovere nuovi strumenti di conoscenza a beneficio della collettività».

Il cosiglio comunale al Cemivet (foto di Andrea Speranza)
Il consiglio comunale al Cemivet (foto di Andrea Sapienza)

«L’assemblea cittadina può e deve diventare, in estrema sintesi, anche un tramite in grado di puntare l’attenzione su ciò che ci distingue rispetto agli altri territori – specifica – Dare l’opportunità ai cittadini di conoscere ciò che c’è in questa città, le istituzioni e le persone che lavorano nel campo della vera eccellenza. Chi ancora non lo conoscesse oggi può apprezzare una realtà che da più di un secoloaddirittura dal 1870, si distingue per professionalità e valore e che, di conseguenza, ha dato lustro al nostro territorio».

«Il mio auspicio è che questa sia solo la prima tappa di un percorso nuovo – conclude Turbanti – di apertura del Consiglio Comunale alle realtà più belle di Grosseto. Lavoreremo per questo obiettivo».

L’emozione del sindaco

Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha salutato con entusiasmo la giornata. «Per me è davvero una gioia prendere la parola durante questo Consiglio comunale così importante e significativo per il nostro territorio. Rivolgo un saluto caloroso a tutte le autorità presenti» ha esordito.

Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna al Cemivet (foto di Andrea Speranza)
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna al Cemivet (foto di Andrea Sapienza)

«Siamo partecipi – ricorda – a più di un secolo e mezzo di coabitazione, fatta di collaborazione continua e proficua, di incontro con l’amministrazione comunale, di scambio con la città. L’attaccamento è ancor più forte quando si parla di tradizione, come nella gestione dell’allevamento dei cavalli, il servizio veterinario, e anche in quella dei terreni». 

«Il Cemivet garantisce la riproduzione e l’allevamento dei cavalli che poi saranno impiegati nei servizi dell’esercito – dice Vivarelli Colonna – funzioni svolte anche nel settore cinofilo che aggiunge anche l’attività di addestramento degli animali per la specializzazione della ricerca di esplosivi. I binomi che si formano qui (militare e cane) sono quelli che aumentano la sicurezza del personale impegnato nelle missioni all’estero».

«All’interno del Centro c’è anche il laboratorio di mascalcia dove vengono forgiati i ferri per i cavalli senza utilizzare prestampati – precisa il sindaco – Lavoro di alta specializzazione che consente di dotare ogni cavallo di un ferro perfettamente adattato ai suoi zoccoli. Massima attenzione quindi a tutto il percorso degli animali, anche agli esemplari che concludono il loro lavoro, con una infermeria dedicata».

«È un onore ed è doveroso essere qui in questa sede con tutte le Istituzioni cittadine, perché è un modo di stringere ulteriormente il rapporto tra due mondi che si vogliono bene e crescono assieme – conclude – Nell’esprimere nuovamente la nostra gratitudine e il nostro apprezzamento per l’opera del Cemivet, il mio augurio, che è una certezza, è che si continui questo percorso, insieme, con lo stesso spirito di fiducia e collaborazione espresso oggi e nel passato».

Cerboni si dissocia

A non partecipare è stato il consigliere di maggioranza Giacomo Cerboni. Ieri, prima del consiglio straordinario, aveva scritto le sue motivazioni su facebook.
«Non parteciperò alla seduta del Consiglio comunale presso il Centro Militare Veterinario. Non è uno sgarbo al CeMiVet, al contrario un gesto di rispetto per una delle più importanti Istituzioni del nostro territorio» anticipa Cerboni.
«Innanzitutto – motiva – perché le sedute consiliari dovrebbero tenersi in luoghi accessibili a chiunque, senza che le forze dell’ordine (che hanno cose più importanti da fare) debbano sovrintendere all’accesso, come nel caso di un presidio militare».
«E poi – prosegue – perché penso che il luogo naturale in cui il Consiglio debba accogliere ogni realtà cittadina sia il palazzo comunale, la casa dei grossetani. Con questa iniziativa si crea un precedente».
«Perché allora non un Consiglio presso la Asl, il IV Stormo, i centri anziani, la Questura, le associazioni di categoria etc….? Sperando di non dimenticare mai qualcuno – precisa – I Consigli itineranti si giustificano solo in circostanze eccezionali (come fu la vicenda Mabro)».
«Non mi aspetto che la mia scelta sia compresa o condivisa – conclude – ma è il mio modo di vivere e di rispettare le Istituzioni, senza che diventino passerelle per i politici».

GUARDA LE FOTO di Andrea Sapienza

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  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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