GROSSETO. Poche ore e sarà Halloween, la festa pagana non propriamente centrale nella cultura italiana, ma che tutti si preparano a celebrare. Zucche, ragnatele, streghe cattive, mostri e vampiri, insieme all’immancabile americano “dolcetto o scherzetto”, la fanno da padroni per una notte. E con loro i pipistrelli, figure iconiche di Halloween almeno quanto le zucche, associati al “male”, complici vecchi retaggi e molti pregiudizi, ma in maniera decisamente arbitraria.
È arrivato dunque il momento di sfatare il mito del pipistrello-vampiro e ricondurre a verità quello che si dice su questi animali cui si legano storie, leggende e il celebre fumetto Batman.
Lo facciamo con un’esperta, Clarissa Giacolini, la veterinaria che si è presa cura dei chirotteri trovati a Talamone e portati al Parco della Maremma, dove peraltro è ancora visitabile la mostra proprio sui pipistrelli con il disegni di Marcello Giacolini, padre di Clarissa.
Una passione tramandata dal padre
Per la dottoressa Giacolini, il pipistrello è un animale speciale. Il padre, Marcello Giacolini, era appassionato dell’argomento, tanto da tramandarlo alla figlia.
«Io amo tutti gli animali – continua – i pipistrelli mi riconducono alla mia infanzia. Mio padre era un architetto, appassionato di storia naturale, e mi portava sempre a vedere e giocare con i pipistrelli. Quindi è anche grazie a lui che ho questa passione. Lui mi ha fatto capire fin da subito che il pipistrello è in realtà innocuo».

Il nome di Marcello Giacolini è tornato d’attualità per i suoi disegni, che sono esposti nella bella mostra organizzata al Parco della Maremma. «Mio padre era poliedrico – conclude – quando aveva un attimo di tempo disegnava – racconta Clarissa Giacolini – Lui era molto bravo a disegnare e ciò che rappresentava di più era il pipistrello, sia di profilo che frontale. Le 24 tavole della mostra le ha fatte tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta».
Halloween ha reso spaventoso un animale che è in realtà tutto il contrario: e lo ha fatto attraverso i falsi miti che si sono sviluppati nel corso degli anni.
I falsi miti sviluppati negli anni
«Viviamo di retaggi – spiega Clarissa Giacolini – e di vecchie storie. La ridotta conoscenza ha creato falsi miti e leggende, e Halloween ha contribuito a ingigantirle. Con il passare degli anni, quindi, si sono sviluppate delle credenze. Il pipistrello è associato tutt’ora a malattie. Le persone, poco ferrate sull’argomento, tendono quindi a demonizzare questo animale, cercando delle risposte senza senso».
Ci sono, tutt’ora dei pregiudizi e delle credenze ricondotte al pipistrello: «Sfatiamo subito un mito – continua – i pipistrelli non sono vampiri e non succhiano il sangue. Spesso la figura del Conte Dracula è stata ricondotta al chirottero, per i denti affilati. I denti dei pipistrelli, per quanto piccoli, non bucano neanche la pelle. La maggior parte dei chirotteri sono neri e forse anche il loro colore ha giocato a creare un mito da sfatare ma ne esistono anche di bianchi».
I pipistrelli non si nutrono di sangue: «Esistono tre specie che sono ematofaghe, ma vivono in Sudamerica e si nutrono del sangue di alcuni animali – continua – In genere i pipistrelli si nutrono di insetti. L’uomo è fuori pericolo».
C’è poi il capitolo che riguarda le malattie, anche questo un falso, tra le tante credenze che circondano i chirotteri. Quello che è successo con il Covid lo ha evidenziato bene: la credenza che il coronavirus fosse stato trasmesso all’uomo dopo che in Cina era stata mangiata carne di pangolino. Teoria, questa, che è stata smentita dalla scienza.
«Alcuni credono che anche la rabbia venga trasmessa dai chirotteri – continua – In realtà, tutti i mammiferi possono trasmetterla, i pipistrelli non sono la causa principale o almeno non sono gli unici che possono trasmettere questa malattia. C’è tanta paura verso questo animale».
Ma c’è anche un’altra leggenda che accompagna gli incubi e le paure di molti: il fatto che i pipistrelli, ad esempio, si attacchino ai capelli. «Non è vero- continua -Le volte che può accadere è dovuto dalle loro unghiette, ma non lo fanno di proposito. Il pipistrello ha un meccanismo di localizzazione degli oggetti e difficilmente va ad incastrarsi tra i capelli delle persone. Se lo fa, vuol dire che sta male».
Perché si può stare tranquilli
«I pipistrelli – continua – sono in realtà molto paurosi e timidi, non sono aggressivi. Qui da noi ci sono i micro-chirotteri che pesano massimo 8 grammi. Addirittura se ne prendessi uno in mano, tremerebbe dalla paura».
Un animale da salvaguardare: «Ci sono troppe voci sbagliate e pregiudizi intorno al chirottero. Va fatta una sensibilizzazione per far cambiare idea alle persone. L’unico modo per farlo è far vedere alla gente, dal vivo, l’innocuità del pipistrello».
24 anni, laureato in storia dell’arte, ho voluto mettere l’arte da parte per inseguire il mio sogno di diventare giornalista.