Guerra Israele-Iran, i vescovi sono finalmente a casa | MaremmaOggi Skip to content

Guerra Israele-Iran, i vescovi sono finalmente a casa

Il racconto di Giacomo D’Onofrio, l’addetto stampa della curia grossetana, che seguiva la delegazione: «Siamo tornati al sicuro, ma abbiamo lasciato una situazione terribile»

GROSSETO. I vescovi italiani che erano in Giordania ad Amaman sono tornati in Italia. Sani e salvi. La delegazione però ha vissuto un paio di giorni intensi, quando lo “scambio” di missili fra Israele e Iran è diventato una cosa seria. Una vera guerra. MaremmaOggi ha intervistato il portavoce del vescovo Bernardino Giordano, Giacomo D’Onofrio, che stava seguendo il viaggio della delegazione per il settimanale Toscana Oggi

Il racconto di Giacomo D’Onofrio

«Siamo partiti con un aereo delle 16.40 (della Royal Jordanian), provvidenziale – racconta Giacomo D’Onofrio, l’addetto stampa della curia grossetana, al suo atterraggio a Milano, postando un video per tranquillizzare tutti – perché dopo il decollo è ripreso lo scontro con i missili. Lo spazio aereo è stato di nuovo chiuso».

Giacomo D’Onofrio a Malpensa

In tanti, nei giorni scorsi, avevano cercato di mettersi in contatto con D’Onofrio, per avere notizie sul loro viaggio. 

«Grazie per la vicinanza e l’affetto, noi siamo stati al sicuro per quanto è possibile esserlo in quei momenti terribili – dice ancora – Ci tenevo a dirlo però, perché non è stato un viaggio inutile, o sconclusionato da parte dei vescovi. Tutti noi lo consideriamo un atto d’attenzione, un gesto d’amicizia verso tanti cristiani, e di fraternità. Non si devono dimenticare le persone che dedicano se stesse alla causa di tutti, perché ci sono pochissimi spiragli di dialogo e di relazione umana, e questo serve affinché restino vivi. Partire è stato doloroso, abbiamo lasciato tante persone che ci hanno accolto in un modo fantastico. E pensare che noi siamo tornati al sicuro lasciandoli, non è stato bello».

«Probabilmente la percezione che avevamo in Giordania – aggiunge D’Onofrio – non era quella che c’è stata in Italia. Noi tutto sommato abbiamo vissuto quelle ore con serenità, pur consapevoli che stava succedendo qualcosa di terribile. Forse il nostro essere toscani, di sdrammatizzare il momento, può averci aiutato in qualche modo. La missione era stata preparata da settimane – conclude D’Onofrio – anche se qualche avvisaglia l’avevamo percepita. Poi le prime esplosioni nella notte tra giovedì e venerdì. Il dispiacere è forte per chi è rimasto. Uno speciale ringraziamento va a padre Mario – conclude – anche lui Toscano di Fiesole, che ci ha accompagnato sempre anche all’aeroporto e lasciarlo li è stato come avere un groppo in gola che non va giù».

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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