Granchio blu mania: dal supermercato al piatto | MaremmaOggi Skip to content

Granchio blu mania: dal supermercato al piatto

La specie “aliena” per la Maremma arriva alla Conad e si compongono le prime ricette. Anche chi lo cattura è d’accordo: «La qualità organolettica e il sapore sono unici». Ecco i consigli del cuoco
Granchio Blu alla Conad di via Scansanese a Grosseto
Il granchio blu alla Conad di Grosseto in via Scansanese

GROSSETO. L’alieno, il granchio blu originario delle coste atlantiche dell’America, è sempre più numeroso e finisce su sempre più piatti maremmani. Da oggi, 5 agosto, alcuni esemplari sono disponibili freschissimi alla Conad di via Scansanese. Il prezzo è 7,80 € al Kg: decisamente conveniente rispetto al granchio Atlantico e con la garanzia del prodotto locale.

Quello nel reparto pescheria della Conad arriva infatti dalla Cooperativa pescatori di Orbetello, che da circa un mese a questa parte, si ritrova a catturare questa specie altamente invasiva nelle nasse e nella griglia che divide la laguna dal mare.

«La specie è un pericolo per i pesci della laguna e non solo – dice Pier Luigi Piro, presidente della cooperativa i pescatori di Orbetello – ma va anche detto che la qualità organolettica e il sapore sono unici».

Al centro degustazione della cooperativa li propongono anche alla brace «Divisi a metà, 5 minuti sulla griglia, un po’ di olio e pepe e sono già pronti, sono ottimi. Altrimenti anche un primo piatto come le linguine al granchio può esaltarne il gusto» dice Piro.

Granchio blu, come ti cucino

Chiedendo a uno dei cuochi della città di Grosseto che più si diletta in piatti di pesce, arriva qualche consiglio in più. Moreno Cardone ha scoperto il granchio blu qualche mese fa, nella sua continua sperimentazione ne aveva ordinati alcuni dall’Emilia Romagna, quando ancora in Maremma se ne sentiva solo parlare “per sentito dire”. 

Cardone propone una ricetta sfiziosa e non molto elaborata, da poter replicare anche a casa. «Si prendono i granchi, si staccano le chele e le zampe e si fanno scottare un paio di minuti in acqua bollente – dice Cardone – poi si rompono e leviamo la polpa. Una volta scottato viene via bene, non si dovrebbero avere molte difficoltà».

Moreno Cardone
Moreno Cardone

Poi la polpa viene messa in padella con un po’ di salsa di pomodoro e del prezzemolo quanto basta. A questo preparato, si aggiunge un cucchiaio di besciamella.

«A questo punto prendiamo la parte centrale del granchio, il corpo rivestito dal carapace – dice Cardone – con le forbici stacchiamo la parte della pancia e lo farciamo con il preparato di polpa e besciamella che abbiamo fatto passare in padella. Alcuni esemplari potrebbero avere delle uova: una volta aperta la parte centrale, se ce ne sono, possono essere aggiunte al preparato nella padella».

Una volta farcito va tutto in forno. «Dopo la farcitura si adagia ogni carapace in una teglia, lo si ricopre con del pangrattato e si inforna tutto per circa 10 minuti a 180°C», consiglia Cardone.

Il cuoco maremmano, nel suo ristorante “L’uva e il malto” sta aspettando il prossimo rifornimento di granchi blu. «È un ottimo prodotto, si adatta a molte ricette, ora sto proponendo degli “spaghetti con bisque di granchio” che piacciono molto» conclude Cardone.

Un’invasione difficile da arginare

I granchi blu sono buoni ma sono anche pericolosi.

Pier Luigi Piro, presidente della cooperativa i pescatori di Orbetello, è ben contento di catturare più granchi blu possibile. Sarebbe ottimo prenderli tutti, perché il pericolo che mettano a repentaglio la biodiversità locale sembra davvero altissimo. «Si tratta di una specie di granchi aggressiva, che si riproduce con una facilità e una velocità estreme – dice Piro – Qui nella laguna hanno probabilmente trovato un habitat naturale ideale, con l’infiltrazione di acqua dolce che arriva dall’Albegna e delle temperature dell’acqua genericamente alte».

«Sono dannosi per pesci e altre specie animali – prosegue  Piro – sarebbe davvero ottimo poterli catturare tutti. Il guadagno che facciamo vendendoli è marginale e decisamente poco soddisfacente vedendo anche i danni che fa. Rischiano di compromettere la biodiversità dell’intera laguna. Prelevandoli da qui impediamo che si riversino in massa in mare, ma il numero è sempre elevato e nella zona di Ferrara sembra che abbiano iniziato a dare noia anche ai bagnanti».

«Per la vendita stiamo vagliando varie ipotesi – conclude Piro – sarebbe possibile poterli utilizzare per i sughi, ma anche venderli congelati: conserverebbero comunque il loro valore».

Autore

  • Federico Catocci

    Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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