SCARLINO. Si torna a parlare di gessi rossi, dopo l’incontro in Regione, sul futuro della Venator, nel quale è stata individuata una “road map” per la collocazione e la riduzione della produzione dei gessi.
A Firenze era presente anche il presidente della Provincia, Francesco Limatola, cui oggi si rivolge Roberto Barocci, del Forum Ambientalista di Grosseto, mentre si è diffusa la notizia che la Venator ha fermato anche la seconda delle tre linee di produzione, suscitando l’allarme di sindacati e lavoratori.
Ecco la lettera aperta a Limatola
«Con soddisfazione verifichiamo che quanto andiamo suggerendo da un decennio si sta configurando come una soluzione possibile, capace di coniugare la difesa dell’ambiente e dell’occupazione:
nel breve periodo, il collocamento dei rifiuti in una discarica a norma e non più in ipotetici ripristini ambientali di ex cave; nel medio e lungo periodo, investimenti per la riduzione dei rifiuti da smaltire, in attesa che in Europa si applichino finalmente le regole di una concorrenza leale.
Per queste finalità oggi si prospetta un nuovo protocollo di intesa, un accordo per “fissare impegni seri e concreti” ha giustamente puntualizzato Lei – scrive Barocci a Limatola – al fine di “fissare una scansione molto chiara sui passi futuri”».
Barocci: un accordo già nel 2004, ma in 18 anni non è cambiato niente
Ci consenta presidente, a noi che come associazione da molto ci occupiamo di queste vicende, di rammentare che non è la prima volta che si sottoscrive un accordo.
Vogliamo ricordare che nel protocollo di intesa del 2004 “Accordo volontario per il riutilizzo dei gessi rossi provenienti dal ciclo di produzione dei biossido di titanio dell’impianto della società Tioxide Europe di Scarlino”, firmato dal rappresentante dell’azienda, da tutti i sindacati, sindaci e Regione, che sicuramente potrà recuperare presso gli uffici provinciali, in premessa (pagina 9 “parte integrante e sostanziale dell’accordo”) e nell’articolato, si sottolineava, per ben 17 volte, l’impegno per la società nascente al rispetto delle varie normative e dello specifico accordo: ridurre la quantità di rifiuti che produceva, al tempo pari a 4-500.000 tonnellate all’anno.
La richiesta
Pertanto, visto che in 18 anni non c’è stata nessuna riduzione, auspichiamo che questo nuovo accordo sia accompagnato da garanzie formali adeguate al rispetto dei tempi e degli impegni sui passi futuri», conclude Barocci.
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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