GAVORRANO. Oggi ricorre l’anniversario di una pagina storica e tragica per Gavorrano: la morte di Giovanni Pastasio. Era il 17 agosto 1921, 101 anni fa, quando una squadra di fascisti da combattimento arrivati dai paesi vicini, in particolare da Scarlino ma anche Follonica, volevano organizzare una sezione dedicata. I fascisti fecero mettere il tricolore sul palazzo comunale e in molte case e cercarono di “rastrellare” quelle famiglie considerate antifasciste.
La notizia si sparse in un lampo e dalle miniere di Ravi, ma anche quelle di Caldana, scesero a Gavorrano una cinquantina di minatori e si scontrano con i carabinieri all’ingresso del paese che li stavano aspettando. La sorte peggiore toccò a Giovanni Pastasio, lui giovane minatore, rimase ucciso con un colpo d’arma da fuoco, durante una carica.
Circa una trentina di minatori furono alla fine denunciati.
La lapide in memoria del minatore ucciso
La lapide in memoria di Giovanni Pastasio è visibile sul muro esterno del teatro comunale di Gavorrano.
«In questo luogo il 17 agosto 1921 cadeva ucciso dai moschetti della reazione il compagno Giovanni Pastasio. – ricorda la lapide – Accorso a Gavorrano per difendere la libertà. Il suo sacrificio ancora invendicato sia la fiaccola che guida verso quell’ideale di giustizia e di libertà, a cui ogni oscuro eroe seppe immolare la propria esistenza. I gavorranesi non immemori con amore e devota riconoscenza posero. Gavorrano 17 agosto 1945»
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