Fragolino da record all'amo del collaudatore delle Lamborghini | MaremmaOggi Skip to content

Fragolino da record all’amo del collaudatore delle Lamborghini

Federico Bastianini, insieme al padre Paolo, hanno utilizzato la tecnica giapponese dell’inchiku durante una battuta all’Argentario

PORTO SANTO STEFANO. Gli amici, ormai da tempo, lo chiamano “Sampei” anche se lui, quel soprannome, non lo prende come un complimento. Ma il paragone con il popolare protagonista del manga giapponese di Takao Yaguchi è il primo che viene in mente parlando con Federico Bastianini. Sabato 4 giugno, il trentenne ingegnere aerospaziale, ha tirato su all’Argentario un fragolino da record. Un pesce che pesava, prima di finire in forno, tre chili e mezzo

Una passione ereditata dal nonno

Prima il nonno, poi il babbo. Nella famiglia di Federico, la pesca è sempre stata la protagonista di quelle belle giornate che fin da piccolo il trentenne trascorreva in barca o lungo i torrenti, prima con il nonno e ora con il babbo Paolo, avvocato con la passione per il mare. 

Sabato 4 giugno padre e figlio sono saliti sul gommone e hanno preso il largo. Con loro avevano ovviamente tutta l’attrezzatura per pescare. «Utilizziamo due tipi di tecniche in barca – racconta – lo spinning e l’inchiku. È grazie a quest’ultimo che ho tirato su quel pesce. Lì per lì non ci avevo fatto nemmeno caso, credevo fosse un dentice. Poi alcuni amici, più esperti di me, hanno scoperto che in realtà si trattava di un fragolino».

Federico e Paolo Bastianini sul gommone, dopo la pescata eccezionale

Una scoperta eccezionale per gli amanti della pesca, perché il pagello fragolino, di solito, si trova in dimensioni molto più piccole. La prova è sul sito del’Igfa, organismo che certifica i record dei pesci pescati. Nella sezione “record del mondo”, l’ultimo fragolino registrato (si trova sotto la voce “pandora”), pesa 3 chili e 240 grammi ed è stato pescato il 16 maggio 1986 a Dontie Gordo, in Portogallo. 

Bastianini, laureato in ingegneria aerospaziale a Pisa, dopo un master a Modena alla Brembo, da 4 anni lavora alla Lamborghini e si occupa dei test sull’aerodinamica delle supercar. Ma durante il fine settimana, è in Maremma che il trentenne appassionato di pesca, si scatena. «Quando non vado a pescare le trote nei torrenti di montagna», aggiunge. 

Un tecnica giapponese per tirare su i pesci

Ma come ha fatto Federico a pescare un fragolino da record? «Ho utilizzato la tecnica dell’inchiku – spiega – un pesca di fondo di origine giapponese che prevede l’utilizzo di due esche finte, un pesciolino che insegue un polpettino per mangiarlo. 

Il pesce pronto per essere messo in forno

«La cosa singolare – aggiunge – è che quel pesce ha abboccato circa 8 metri più su rispetto al fondale nel quale stavamo pescando. Siamo rimasti sorpresi quando abbiamo capito di che razza di pesce si trattasse. Tra l’altro per fare questo tipo di pesca, utilizziamo anche l’ecoscandaglio, che però in questo caso, non ci aveva segnalato niente». 

Ma anche se quel pesce fosse più grosso di quello indicato nel libro dei record dell’Igfa, non finirà nel database. «Per farlo è necessario che il pesce venga misurato – spiega l’ingegner Bastianini – e pesato con una bilancia certificata dall’Igfa. Tutte le misurazioni devono essere documentate per far omologare la pescata. Per questo tante persone non lo fanno. Noi lo abbiamo pesato e misurato: era tre chili e mezzo per 58 centimetri di lunghezza». 

Il fragolino pescato dai Bastianini

Finiti i festeggiamenti per la pescata eccezionale, Federico, che ha anche un canale Youtube che si chiama Trout90, ha pulito il pesce. È toccato poi a sua mamma Maria Grazia metterlo in forno, accompagnato da pomodorini e patate. Niente record certificato, quindi. Ma una bella cena in famiglia, con un fragolino eccezionale nel piatto. 

 

 

 

 

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