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Follonica piange il partigiano Barboni

Aveva spento 100 candeline lo scorso gennaio ed era stato festeggiato alla Leopolda in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione di Follonica
Il partigiano Gennaro Barboni

FOLLONICA. Aveva compiuto 100 anni lo scorso gennaio e il suo compleanno era stato festeggiato alla Leopolda, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione della città del Golfo. 

Lunedì 25 marzo la notizia della morte di Gennaro Barboni, partigiano originario di Matelica, che nel 1984 aveva scelto di trasferirsi a Follonica, ha lasciato tutti senza fiato. 

Barboni aveva compiuto 100 anni il 16 gennaio. Ma sembrava che il tempo, per lui, si fosse fermato e che il giorno della sua morte non dovesse arrivare mai. 

Il figlio Massimo, che da diversi mesi si era trasferito da Milano per stare vicino al padre, se n’è accorto questa mattina quando è andato in camera sua.

Recentemente Gennaro aveva partecipato anche alla grande festa che ha concluso il carnevale 2024 nei locali della Fonderia numero 1 dove, con il piglio deciso di chi sulla propria pelle aveva deciso da che parte stare, declamava instancabile l’importanza dell’antifascismo.

La lotta per la Liberazione e la passione per la politica

Dal 12 settembre 1943 al 15 luglio 1944, Barboni ha fatto parte del gruppo di 11 giovani partigiani comunisti di Matelica, dislocato nella Laga Alta alla base del monte San Vicino – Canfaito.

Il 1° luglio 1944 quei partigiani insieme al Battaglione Mario comandato da Mario Depangher liberò la città di San Severino Marche esattamente tre giorni prima dell’arrivo dei soldati neozelandesi dell’esercito degli Alleati, in risalita dal sud Italia.

«Mi definisco un compagno impegnato per la pace fra i popoli, per la democrazia (affievolita per fatti maggiori ben conosciuti e registrati in 37 Paesi dittatoriali ed autoritari), la libertà e, soprattutto, per il lavoro ai giovani ed alle donne (anche migranti) – aveva scritto nella sua biografia – per lo sviluppo economico più che necessario per la nostra Maremma, che soffre la disoccupazione e sta pagando pesantemente per la non politica attiva e per le “chiacchiere”». 

La camera ardente sarà allestita da martedì 26 marzo alla sala Allegri, nel teatro Fonderia 1. La salma partirà poi mercoledì 27 marzo, alle 13, per la cremazione.

Il cordoglio dell’amministrazione

Il sindaco Andrea Benini e l’amministrazione comunale di Follonica si stringono attorno alla famiglia Barboni per la scomparsa del partigiano combattente Gennaro. Soltanto il 20 gennaio scorso il Comune, insieme all’Anpi locale e provinciale, avevano organizzato la festa dei cento anni del partigiano, celebrata contestualmente all’ottantesimo anniversario della Liberazione della città di Follonica dal regime nazifascista. Una festa che ha visto grande partecipazione di cittadine e cittadini.

«Sentiremo forte la mancanza del partigiano Gennaro Barboni, soprattutto in occasione delle prossime celebrazioni del 25 aprile – dice il sindaco Andrea Benini – Gennaro da molti anni era per noi un punto di riferimento imprescindibile quando ci trovavamo a parlare di libertà e democrazia. La sua presenza non è mai mancata, neanche quando i problemi di salute lo avevano costretto a rallentare il ritmo delle uscite e dei suoi interventi pubblici. Non dimenticheremo mai i suoi interventi, lunghi e densi, che ci hanno sempre accompagnato durante le giornate dedicate alla Liberazione e in ogni occasione pubblica legata all’Anpi. Tenace, acuto e sempre interessato al futuro: Gennaro è stato un uomo veramente straordinario».

Simiani: «Con Barboni ci lascia simbolo antifascismo, Follonica gli dedichi una via»

«Abbiamo appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Gennaro Barboni: partigiano e parlamentare originario delle Marche che aveva deciso di trascorrere del nostro territorio (a Follonica) gli ultimi anni della sua vita. Mancherà, soprattutto alle giovani generazioni, il suo esempio di coraggio e la sua volontà di difendere fino alla fine i valori repubblicani di libertà ed antifascismo. Sarebbe auspicabile che la città gli dedicasse una via o una piazza»: è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani sulla morte di Gennaro Barboni.

Il cordoglio dell’Anpi

«Gennaro era ormai l’ultimo testimone in Maremma della coraggiosa Guerra di Liberazione dall’oppressione nazifascista». A parlare è il presidente provinciale dell’Anpi, Luciano Calì
Nella città del Golfo fu presto eletto presidente della locale Sezione Anpi, dedicata al giovane partigiano Virio Ranieri, fino a divenirne presidente onorario e componente del Comitato provinciale “Norma Parenti” dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Grosseto.
«La sua improvvisa scomparsa, ad un mese esatto da un nuovo 25 Aprile che lo avrebbe visto come sempre presente, porta rapidamente il pensiero alla festa di popolo che l’Anpi e tutte le Istituzioni vollero dedicargli lo scorso 20 gennaio alla Fonderia Leopolda per il suo centesimo compleanno, a testimonianza dell’affetto e della gratitudine della cittadinanza e delle Sezioni ANPI attive in provincia di Grosseto», aggiunge. 

Mercoledì 27 marzo alle 11.30 comincerà la cerimonia laica di commiato curata dal presidente del Comitato Provinciale, Luciano Calì, e dal presidente della sezione Anpi di Follonica, Claudio Bellucci, alla presenza dei rappresentanti istituzionali e del sindaco di Follonica Andrea Benini.

Il ricordo del Pci

«Gennaro è stato un esempio di volontà politica, che coniugava l’interesse per la società, la memoria e il ricordo, ma sempre presente, per un passato vissuto che non si ripetesse – scrivono dal Pci – Era un marchigiano e dopo l’armistizio non ebbe dubbi nello schierarsi dalla parte giusta, che combatté per la liberazione contro il nemico nazi-fascista, arruolandosi nel battaglione Mario, contribuendo alla conquista di una nuova società».

Finita la guerra, Barboni è stato poi segretario del Pci, nel suo paese di nascita, diventando, successivamente, nel 1975, deputato della Repubblica.

«La sua morte sopraggiunge in un momento in cui, la storia e, il suo sacrificio, vengono continuamente messi in discussione da rigurgiti revisionisti e messaggi fuorvianti – aggiungono – A noi piace ricordarlo per ciò che ci ha tramandato e per la sua combattiva e reale voglia di cambiare il mondo. Ci uniamo nel cordoglio,  esprimendo le condoglianze alla famiglia. Ciao Compagno Gennaro e grazie».

La consigliera Spadi: «Barboni è stato un punto di riferimento e un esempio»

«È con tristezza che ho appreso della scomparsa del partigiano Gennaro Barboni, nome di battaglia “Lu Feroce”. La sua storia ci insegna che la democrazia va difesa e custodita e che la pace è il bene più importante».

Con queste parole la consigliera regionale Pd Donatella Spadi, ricorda il concittadino Gennaro Barboni scomparso oggi all’età di 100 anni. 

«Nella sua vita è stato parlamentare e sindaco della sua città natale, Matelica, ma poi si è innamorato di Follonica e della Maremma e da 25 anni ci ha accompagnato con il suo impegno e la sua vitalità – aggiunge – Ci mancheranno la sua forza e la sua umanità. Faremo tesoro dei suoi insegnamenti.  Come diceva lui “dobbiamo essere tutti impegnati per la pace fra i popoli, la democrazia, la libertà e per il futuro dei giovani. Il 25 aprile si avvicina sarà anche l’occasione per ricordare tutti assieme l’amico e partigiano Barboni».

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