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Eugenia porta il cinema a Grosseto

L’attrice firma “Niente”, il cortometraggio che porterà una troupe di 30-35 persone a Grosseto, alter ego della sua piccola periferia francese
Eugenia Costantini, la regista del film "Niente"
La regista Eugenia Costantini

GROSSETO. Le riprese partiranno lunedì 20 marzo. Dureranno 4 giorni, impegnando una troupe di 30-35 persone. «Gli esterni saranno girati nelle zone fuori dal centro storico – racconta la regista Eugenia Costantini – in luoghi un po’ decadenti. La storia si svolge idealmente prima degli anni 2000, abbiamo scelto i punti più adatti». 

La regista, attrice di formazione, conosce bene Grosseto e qualcuno potrà riconoscerla nei panni di Cristina Avola nella serie tv “Boris” o come la madre di Totti nell’altra serie tv “Speravo di morì prima“. Ha recitato anche in numerosi ruoli cinematografici. Si trova davanti alla cinepresa in film come “18 anni dopo” (Leonardo Leo), “Una famiglia perfetta (Paolo Genovese) e “Santa guerra” (Samantha Casella). La regista, attrice di formazione, conosce bene Grosseto. 

Niente a Grosseto

Il cortometraggio “Niente” prende spunto dal suo vissuto nella provincia di Parigi. «In età adolescenziale ho abitato in Francia – racconta Eugenia – ho rielaborato alcuni ricordi di quegli anni e ho scelto Grosseto come una sorta di alter ego di quei luoghi, la sua realtà di provincia si presta molto bene. Poi con queste zone ho sempre avuto un legame familiare – ricorda – Grosseto e l’Amiata, terra di origine di mia mamma, sono stati luoghi che ho visitato spesso».

Niente, sua opera di esordio come regista e autrice, è nata come un flash. «A volte ho scritto opere che sono rimaste incomplete o che ho valutato come irrealizzabili – dice Eugenia – questa invece è nata così: in una giornata al mare si è completata da sola. Probabilmente perché non ho dovuto cercare qualcosa al di fuori di me stessa. E ora si sta concretizzando».

Eugenia Costantini durante le prove del cortometraggio
Eugenia Costantini durante le prove del cortometraggio

Il film racconta di Sonia, una ragazzina introversa di dodici anni che soffre di un disturbo respiratorio. Cresciuta in una famiglia scombinata, non trova il supporto di cui avrebbe bisogno e nel momento in cui una parte del suo piccolo mondo la respinge (le compagne di scuola, il fidanzatino) conosce Daria. Una ragazza poco più grande di lei ma molto più sicura di sé.

La regista e la produttrice Joana Ginori (Ulalà film & co.) sono entrambe donne under 40, anche la fotografia ha una firma femminile (Francesca Amitrano), così come montaggio (Esmeralda Calabria), costumi (Cristina La Parola) e scenografia (Monia Biagetti). Il cortometraggio stesso è uno zoom sull’adolescenza visto tramite una lente femminile, anche se «Il corto tratta temi adolescenziali più che delle femminilità, il rapporto della protagonista è difficile sia con i maschi che con le femmine. L’adolescenza è quell’età di mezzo in cui non sei più una bambina ma neanche una donna e può essere un periodo difficile per tutti» dice la regista.

La casa produttrice nata durante la pandemia

Eugenia e la produttrice Joana si conoscono da molto. «È la prima volta che facciamo un progetto così grande insieme – racconta Joana Ginori – Letta la prima volta la sceneggiatura mi è piaciuta subito molto, mi è rimasto dentro qualcosa che poi è germogliato. Con Eugenia, anche se a distanza, abbiamo vissuto l’adolescenza nello stesso periodo e una seconda rilettura mi ha decisamente convinta a dare il mio contributo. La sua sensibilità mi ha catturata».

Joana Ginori in una stanza in penombra
Joana Ginori

Joana, con esperienze in tv e come documentarista, è ancora impegnata come curatrice dell’Isola del cinema a Roma. La creazione di questa casa di produzione rappresenta un’ulteriore sfida nella quale sta investendo molte energie. È al secondo cortometraggio come produttrice con la sua società, il primo è “Guerra tra Poveri” (in concorso ad Alice nella Città – Festa del Cinema di Roma 2022). «La casa produttrice è nata nel 2021, in piena pandemia» racconta, e in due anni ha già all’attivo collaborazioni con numerosi professionisti e produzioni. L’intenzione è quella di arrivare a produrre appena possibile anche lungometraggi.

Dopo Margini, ora “Niente” rappresenta la seconda produzione di rilievo che viene ambientata a Grosseto. «Quando siamo venuti a sapere che la città si era fatta set cinematografico per Margini, la cosa ci ha rincuorati – conclude Joana – che la città sia stata sensibile agevolando le riprese del film è stato molto apprezzato, ci ha fatto scegliere la location con ulteriore convinzione».

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