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Due professori: «No all’ex Idroscalo dedicato a Balbo»

Polemica per la mozione della maggioranza. Sulla vicenda ci scrivono due professori del liceo di Orbetello, Andrea Parente e Marta Zappalorto
L'ex Idroscalo di Orbetello
L’ex Idroscalo di Orbetello

ORBETELLO. La mozione della maggioranza per intitolare l’ex Idroscalo a Italo Balbo sta scatenando molte polemiche a Orbetello. L’ex struttura militare è conosciuta ancora oggi in tutto il mondo per essere stata legata alle imprese aviatorie condotte negli anni ’30 da Italo Balbo.

Nato all’inizio del XX secolo, nel 1925 fu intitolato al guardiamarina aviatore Agostino Brunetta.

Nel 1942 l’idroscalo di Orbetello venne già dedicato a Italo Balbo due anni dopo che egli, abbattuto l’aereo su cui viaggiava, morì nei cieli di Tobruk, in Libia, come Regio Aeroporto Italo Balbo, tornando alla intitolazione originaria a Brunetta a guerra conclusa.

Ora torna la proposta di dare alla struttura il nome di Balbo. Ma la polemica è forte, perché Balbo era iscritto al Partito Nazionale Fascista e fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma, diventando in seguito comandante generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e sottosegretario all’economia nazionale. 

Sulla vicenda ci scrivono due professori del liceo di Orbetello, Andrea Parente e Marta Zappalorto.

Si tenta di modificare un patrimonio collettivo della nostra comunità

«In questi giorni di grande emergenza sociale, sanitaria e anche di democrazia, sentiamo il dovere di prendere posizione e di esprimerci in merito alla decisione dell’attuale maggioranza al comune di Orbetello di dedicare il parco dell’ex Idroscalo  a Italo Balbo».

«Ciò rappresenta un tentativo di mortificare un patrimonio collettivo della nostra comunità, senza capire che c’è bisogno di una prospettiva diversa, aperta al senso di condivisione di ciò che davvero è degno di essere affidato alla celebrazione e alla memoria collettiva, e alludiamo ai valori democratici nei quali tutti dovremmo riconoscerci, gli unici in  grado di salvarci dalle derive individualistiche proprie del nostro tempo».

«Riteniamo, pertanto, che celebrare la memoria di un personaggio che evoca trascorsi oscuri e tristi della nostra storia, sulla sconfitta dei quali, e in nome della libertà troppo a lungo repressa, è nata la nostra costituzione, sia oltremodo offensivo oltreché politicamente scorretto, in quanto gesto divisivo e non “con-divisivo”».

«Un’istituzione comunale dovrebbe rappresentare  la memoria storica di un paese che da troppo poco tempo ha conquistato la libertà di espressione e di parola. in qualità di insegnanti di storia e filosofia presso questo territorio, sentiamo quindi forte l’esigenza di esprimere il nostro dissenso verso questa decisione, in quanto da sempre impegnati nella valorizzazione di ideali di pace e di libertà che non possono essere calpestati da una mancanza di senso civico che si palesa nel gesto di voler richiamare alla memoria personaggi storici che con la democrazia non hanno avuto niente da condividere». 

«La difesa della Costituzione passa anche attraverso la conoscenza e la memoria di ciò che eravamo, certo delle pagine più oscure che ci hanno visto sprofondare nel buio più completo, ma consapevoli che il bene prezioso della libertà, che oggi fonda la nostra convivenza democratica, è stato una conquista, frutto di una lotta collettiva diretta contro un regime liberticida, animata dai valori che ancora trasudano da ogni parola della nostra Costituzione».

«La storia è memoria, vissuto e soprattutto partecipazione e non solamente una ricorrenza vuota.  invitiamo quindi l’attuale maggioranza a riflettere su questa decisione, convinti che certi valori non potranno mai essere calpestati e offesi da chi dimentica troppo in fretta».

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