Dragaggio del porto, a marzo via ai lavori | MaremmaOggi Skip to content

Dragaggio del porto, a marzo via ai lavori

Il Comune di Castiglione ha deciso: a disposizione circa un milione e mezzo di euro con il finanziamento della Regione Toscana
Una veduta del porto di Castiglione della Pescaia

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Inizieranno a marzo i lavori di escavo nel porto canale di Castiglione della Pescaia, grazie al finanziamento regionale che l’amministrazione si è aggiudicata e che rientra nel Fondo sviluppo e coesione che coprirà completamente le spese.

Due mesi per completare i lavori

Il cronoprogramma dei lavori prevede tre settimane di tempo per la rimozione di tutti i corpi morti e delle catenarie, altre due settimane per l’escavo che avverrà utilizzando un moto-pontone attrezzato con escavatore dotato di un braccio operatore, e poi altre tre settimane per installare i nuovi sistemi di ormeggio con vite elicoidale.

Intanto questo giovedì 16 febbraio alle 11, nella sala giunta del Municipio, è fissato un nuovo incontro con gli operatori portuali: pescatori, ormeggiatori ed associazioni della nautica, per illustrare e condividere con gli amministratori l’iter dei lavori di rimozione dei corpi morti e del dragaggio del porto canale. Condizioni meteo permettendo i lavori inizieranno infatti nella prima settimana di marzo, con la completa rimozione da parte dei sub dei blocchi di cemento e delle catenarie del porto fluviale di Castiglione della Pescaia.

La soddisfazione di sindaco e vice

«A settembre abbiamo dato il via al lungo iter burocratico per l’ottenimento dei pareri necessari e al contempo – hanno spiegato Elena Nappi e Federico Mazzarello – incontrato i nostri operatori portuali per condividere con loro le migliori soluzioni progettuali e tenerli aggiornati sullo stato d’avanzamento dei lavori».

Nei mesi scorsi sono state eseguite dagli uffici dell’ente le indagini sui carotaggi e le caratterizzazioni dei sedimi nonché le necessarie indagini subacquee e, contemporaneamente, sono stati acquisiti i pareri favorevoli della Soprintendenza archeologica, della Direzione mobilità e infrastrutture, di quella dell’agricoltura e di quella dell’ambiente ed energia della Regione Toscana. Inoltre, hanno espresso il loro assenso, obbligatorio a questo importante intervento, la Capitaneria di Porto, il Demanio marittimo e il Comando della polizia municipale.

La stazione appaltante dell’amministrazione provinciale di Grosseto ha eseguito le operazioni di gara che si sono concluse il 6 febbraio, affidando l’incarico alla ditta esecutrice di questo intervento che nasce dall’esigenza di risolvere le criticità legate all’accumulo di sedimenti marini trasportati dalle correnti idrauliche all’interno della foce del fiume Bruna.

«Da progetto – fanno sapere sindaca e vice – sarà ristabilita una profondità idonea ad una navigabilità in sicurezza di tutte le imbarcazioni che gravitano nell’area portuale e dal rilievo batimetrico scaturisce che al termine dell’intervento di escavo sarà dragato un volume di sedimenti pari a 8000 metri cubi, che troveranno posto in discarica a riciclaggio».

 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati