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Donazione alla Farfalla per riparare alle offese

Agente della polizia municipale scrive una lettera di scuse ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna e compie un gesto di solidarietà per l’associazione di cure palliative
La lettera di scuse
La lettera scritta dall’uomo al sindaco

GROSSETO. Si era lasciato andare a un commento sicuramente offensivo, scrivendo sotto a una fotografia postata dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, immortalato insieme al leader della Lega Matteo Salvini “sti du bucchin i merd” utilizzando un nome falso, Esteban Pariela.

Si pente e dona soldi all’associazione

In realtà dietro a quel profilo, si nascondeva un agente della polizia municipale di Orbetello. Il primo cittadino di Grosseto, di offese sotto a quella foto che lo ritraeva insieme a Salvini ne aveva ricevuta un’altra e aveva così sporto querela il 26 giugno 2020.

Gli uomini del nucleo di polizia giudiziaria della municipale, li hanno identificati entrambi e il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna aveva firmato una richiesta di emissione di condanna nei confronti dei due uomini. Decreto che era stato emesso per entrambi dal giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna.

Stefano Parrella, 32 anni, difeso dall’avvocata Tania Amarugi, il 4 marzo doveva presentarsi davanti al giudice Adolfo Di Zenzo. Ma giovedì 24 febbraio, l’uomo ha inviato una lettera di scuse al sindaco che ha deciso di rimettere la querela, dando la procura speciale all’avvocato Roberto Baccheschi. Lettera di scuse che è stata accompagnata da un’offerta fatta a favore della Farfalla.

«Alcuni mesi fa, un utente di questo social mi indirizzò gravi insulti in un suo post – ha scritto il sindaco di Grosseto sul suo profilo, pubblicando la lettera – Lo stesso utente, in questi giorni, per fare ammenda, ha effettuato una donazione in favore di La Farfalla – Cure Palliative – ODV. Riporto le sue parole e accetto le sue scuse, che sono diventate un concreto atto di solidarietà, sperando che i social possano diventare sempre più uno strumento di confronto civile e sereno, pur nella diversità di opinioni, e non un mezzo per diffondere odio e rancore».

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