GROSSETO. Lo scudetto è del Napoli. Dopo 33 anni e un percorso di campionato straordinario, il trofeo torna nella città di San Gennaro e Maradona. Al triplice fischio che ha sancito la il pareggio con l’Udinese e ha consegnato matematicamente il trofeo nelle mani dei partenopei, anche la Maremma è scesa nelle piazze a festeggiare.
Sono molti, infatti, i napoletani di prima o seconda generazione che vivono e lavorano in Maremma. Durante la sera del 4 maggio hanno scatenato tutto il loro entusiasmo.
A Grosseto c’è un club di tifosi, il “Napoli Maremma D1OS“, che si è formato circa 10 mesi fa ed è ufficialmente riconosciuto dal club sportivo del Napoli.
Il presidente è Emanuel Cerciello, e parla di una gioia incontenibile. «Avevamo una nostra rappresentanza sia a Udine che a Napoli allo stadio Maradona – dice Cerciello – dalla Maremma sono andati a festeggiare sugli spalti. Anche qua a Grosseto c’è stata una vera esplosione di gioia. I festeggiamenti a Napoli proseguiranno, mettendo per qualche ora da parte i problemi della città e pensando a gioire per questo risultato tanto atteso».
Una squadra che va oltre la città
La squadra a Napoli è più che una squadra di calcio per la città. «Queste dimostrazioni di affetto che si vedono in Tv magari potranno far sorridere qualcuno – dice Cerciello – ma è solo l’esternazione di un sentimento davvero forte, uno scatto di orgoglio per tutta la città e il sud. Nello sport in generale e nel calcio in particolare, quando a Napoli si vince è festa grande, il risultato che onora tutti».
Giusto festeggiare, ma importante è farlo anche correttamente. «Alcuni tifosi devono ancora crescere – dice Cerciello – persistono alcuni episodi di violenza che danno un esempio pessimo a tutto il mondo. Penso a quanto successo in autostrada a gennaio, dove fu bloccata dai tifosi in guerra. Per tutte le tifoserie napoletane è una macchia su questo campionato e su questa annata fantastica».
Festa anche nelle scuole
«Queste persone devono essere isolate – precisa Cerciello – vedo che la società si sta impegnando. Non sempre ci riesce ma ci dobbiamo riuscire noi tifosi, certi elementi vanno tenuti alla lontana dalle partite e dalle tifoserie. Il nostro statuto lo dice chiaro, se vogliamo rispetto dobbiamo dare rispetto».

Nonostante questa macchia però, i festeggiamenti si sono allargati a molte città in tutto il mondo grazie a tutti i bravi tifosi del Napoli che vivono lontani dal golfo. «La tifoseria, quella sana, è la stragrande maggioranza – conclude Cerciello – In altre città ognuno si è organizzato al meglio per salutare questo bellissimo risultato. A Napoli si parla di una festa che supera quella del Capodanno, ora stanno aspettando il rientro dei giocatori. Nelle scuole napoletane i ragazzi (e il personale) sono stati autorizzati ad andare con la maglia della squadra. Un chiaro esempio di come quest’occasione vada oltre ai normali festeggiamenti».
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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