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Corona al posto della rosa: l’Anpi risponde

La Deceris aveva accusato l’associazione dei partigiani di aver oltraggiato la memoria delle vittime. Romeo Carusi racconta come è andata
Due fermi immagine tratti dal video della Deceris: la rosa viene tolta e gettata a terra
Due fermi immagine tratti dal video della Deceris: la rosa viene tolta e gettata a terra

GROSSETO. La Deceris lo aveva etichettato come un oltraggio alla memoria delle vittime civili. Il giorno della commemorazione delle vittime del 26 aprile 1943 aveva fortemente attaccato l’Anpi. Accusando l’associazione di aver sostituito il fiore deposto dalla Deceris con una corona dell’Anpi

L’Anpi risponde

Romeo Carusi, presidente Anpi della sezione Elvio Palazzoli risponde alla Deceris. «Hanno voluto strumentalizzare un atto che non ha niente di oltraggioso – precisa – Innanzi tutto va detto che la lapide in ricordo delle vittime del bombardamento alleato del 26 aprile 1943 fu posta, per iniziativa del Coordinamento giovanile antifascista, in occasione del 50esimo anniversario di quel tragico evento nel 1993».

«La rosa tolta dalla lapide era talmente appassita da sembrare che fosse stata messa lì da molto tempo – ci tiene a ricordare Carusi – Comunque non è stata gettata, ma ritirata da una persona alla quale è stato detto che se lo desiderava l’avremmo ricollocata al suo posto. Questa persona ha risposto che ci avrebbero pensato loro domani».

Questi sarebbero i fatti, a cui hanno assistito diversi testimoni. «Tutti gli iscritti all’Anpi hanno l’abitudine di onorare tutte le vittime delle guerre – dice Carusi – per ribadire quale strumento di morte esse siano e per riaffermare il principio costituzionale che l’Italia ripudia la guerra quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

«Lontano da noi quindi il voler oltraggiare, come è stato detto, quei morti vittime di una guerra voluta e ricercata dal regime fascista» conclude Carusi.

 

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