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Colpito un altro gregge: «La situazione è fuori controllo»

Nuova mattanza nei greggi, a Manciano uno è stato attaccato 4 volte in 7 giorni, due al giorno la media di segnalazione degli avvistamenti di lupi o ibridi
Un lupo (archivio)

MANCIANO. L’emergenza predatori nelle campagne maremmane corre veloce. Monta la rabbia degli allevatori dopo le ultime mattanze con gli attacchi ai greggi ovini che sono diventati quotidiani.

A denunciarlo è Coldiretti Grosseto secondo cui la maremma, sulla base dei dati forniti dalla Regione Toscana, è il territorio più colpito dal fenomeno. Due terzi delle predazioni denunciate e risarcite dalla Regione Toscana negli ultimi sei anni hanno riguardato allevamenti attivi in provincia di Grosseto, con oltre 1,8 milioni di indennizzi. 240 le segnalazioni di avvistamenti di lupi, canidi o ibridi in tutta la Toscana da quando è stato attivato il numero verde della Regione Toscana: due al giorno. «Le predazioni sono la principale causa della chiusura di molti allevamenti ovini nel grossetano e nella nostra regione – afferma Coldiretti – al pari dei cinghiali per le aziende agricole tradizionali con gravi ripercussioni sulla biodiversità, sull’occupazione e sulla manutenzione del territorio. Gli attacchi continui, ripetuti, anche di giorno, stanno sbranando un pezzo alla volta la nostra zootecnia».

«La rabbia degli allevatori è sacro santa. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Serve una svolta e questa svolta può arrivare solo dalla modifica della legge nazionale. Oggi non ci sono gli strumenti normativi per intervenire. Il lupo è una specie protetta: è un principio che non abbiamo intenzione di mettere in discussione. Ciò che chiediamo è di intervenire per ridurre la popolazione ormai fuori controllo di canidi ed ibridi che dominano nelle nostre campagne e fanno razzie negli allevamenti. L’obiettivo è quello di ottenere un impegno preciso da parte della politica per consentire la modifica della legislazione nazionale in materia. Altrimenti tutto è inutile. Stiamo lavorando su più fronti: quello della prefettura, quello del Ministero dell’agricoltura, sensibilizzando sul tema i parlamentari toscani”.

A Manciano il caso emblematico

A Manciano il caso che sconcerta: il gregge di Carmelo Masala, tra i più grandi con oltre 3 mila capi, è stato attaccato quattro volte solo nell’ultima settimana. Il costo della presenza fuori controllo dei predatori è pesantissimo per l’azienda di Manciano, con una media di 100-120 capi uccisi ogni anno. Lo scorso maggio, in un colpo solo, un branco di predatori si era sbranato 74 capi.

una pecora vittima di predazione

«L’unica soluzione è chiudere tutto. – spiega Masala – Non è più possibile andare avanti così. Non vogliamo gli indennizzi ma lavorare tranquilli». Sul posto è arrivato il Direttore di Coldiretti Grosseto, Milena Sanna: «la situazione è fuori controllo. – ammette – Sta montando una rabbia che non ha precedenti. Recinzioni e cani da guardia non sono sufficienti per proteggere i greggi. Il numero di predatori è oltre la sostenibilità. Se si continua così i nostri allevatori saranno costretti a chiudere e buttare al vento anni di lavoro e sacrificio. La politica deve assolutamente trovare una soluzione affinché gli allevatori possano continuare a lavorare e produrre».

La rabbia dei pastori

La presidente del Comitato pastori d’Italia, Mirella Pastorelli, esprime piena solidarietà all’allevatore Carmelo Masala per l’ennesimo danno ricevuto presso la sua azienda, nello stesso tempo richiama la politica affinché prenda una posizione seria per quanto riguarda il problema predazioni. «Oggi 7 marzo – racconta il Comitato – l’allevatore recatosi presso il suo gregge si è trovato dinanzi ad una carneficina, 10 pecore morte e quattro già smaltite. Sono giorni che Carmelo si trova a dover combattere una guerra contro il lupo, credo che sia arrivato il momento che la politica prenda in mano questa problematica e la risolva seriamente».

 

«Sono vicina a Carmelo Masala, l’ho sentito telefonicamente – racconta la presidente Milena Pastorelli – molto provato psicologicamente non riesce più a sopportare lo scempio e i danni economici dopo l’ennesimo attacco  vuole dichiarare  a tutti la verità, dimostrare quello che sta succedendo all’interno delle campagne portando le stesse vittime nel centro di Manciano, un atto forte di chi è disperato, vorrei essere lì con lui, ma gli impegni di lavoro mi costringono ad non essere presente, il mio pensiero però è lì ed approvo  il suo coraggio. Solo così anche la gente comune capirà i danni, i sacrifici e la vita che fanno gli allevatori, spesso dimenticati da tutti. Loro sono i produttori di prodotti genuini che salvaguardano soprattutto la nostra salute. Lancio un forte appello alle istituzioni: mettete fine a questo scempio salvate  le aziende dal lupus canis …

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