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Caro energia e predazioni, le sfide per la Cia

L’associazione degli agricoltori ha davanti a sé molteplici problemi da affrontare: dalla peste suina al caro energia
Claudio Capecchi, presidente Cia
Il presidente della Cia Claudio Capecchi

GROSSETO. Si è tenuto il primo consiglio direttivo della Cia di Grosseto, primo atto del “riconfermato” presidente Claudio Capecchi.

Capecchi alla guida degli agricoltori

Cambiano gli organi direttivi dell’associazione degli agricoltori della Maremma, al consiglio direttivo, che sostituisce come detto la vecchia direzione si affianca il comitato esecutivo che sostituisce la vecchia giunta.

Di questo oltre allo stesso Capecchi, presidente, fanno parte il presidente dei pensionati (Anp) Giancarlo Innocenti, il vicepresidente Edoardo Donato, Paolo Lorenzo Spicci di Pitigliano, Nicola Tundo della zona della Marsigliana, Roberto Olivelli della zona di Grosseto, Gianni Sassetti della zona di Paganico, Anastasia Vecchiarelli e Alessandro Guazzini.

L’allarme per l’aumento dei prezzi

Svolte queste attività formali riguardanti la struttura della Cia il consiglio direttivo si è concentrato sui temi della stretta attualità primo tra tutti naturalmente l’innalzamento dei costi energetici.

«È un elemento questo – dice Capecchi – che impatta su tutti i punti della filiera di produzione, dai costi dei mangimi per gli animali a quello dei carburanti. È urgente in questo contesto prendere dei provvedimenti, come istituzioni, per ridare respiro alla produzione».

Ma l’aumento dei costi dell’energia non è il solo problema sul tavolo, a questi si aggiungono altri problemi che colpiscono in particolar modo il settore zootecnico, come la peste suina, il mancato adeguamento dei prezzi del latte e della carne senza dimenticarsi delle difficoltà che sta vivendo dell’ortofrutta. Anche gli altri comparti non stanno meglio, la pastorizia continua a soffrire dei problemi della predazione, argomento di cui si parla tanto ma al quale non si è ancora riusciti a trovare una soluzione, il settore degli agriturismi soffre dei problemi legati alla coda della pandemia e soprattutto si trova in un gap di competitività rispetto agli altri Paesi dove i freni legati al green pass sono meno restrittivi e dove la burocrazia legata alle normative anticovid è molto più snella.

Il prossimo atto del consiglio direttivo sarà la riconferma del direttore Enrico Rabazzi.

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