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Canale di Fiumara pieno di rifiuti. Dalle gomme ai… cateteri

Le volontarie di Arcipescafisa hanno iniziato a raccoglierli, ma c’è ancora molto da fare. Soprattutto in educazione ambientale
Una parte dei rifiuti raccolti dalle quattro volontarie
Una parte dei rifiuti raccolti dalle quattro volontarie

MARINA DI GROSSETO. Il canale San Leopoldo, a Fiumara, Marina di Grosseto, è pieno di rifiuti. Incivili lo hanno utilizzato, a quanto pare da parecchio tempo, come comodo luogo per smaltire rifiuti ingombranti, scomodi, anche pericolosi, come quelli ospedalieri.

A denunciare la terribile situazione è Giuliano Masetti, presidente di Arcipescafisa di Grosseto.

L’associazione ha avuto dalla Regione Toscana la concessione per la gestione di un tratto di 1500 metri del canale San Leopoldo, nel tratto che va dal mare verso l’interno e dove viene praticata una pesca a regolamento specifico consentita solo con regolare permesso e totalmente “No kill”.

Quattro volontarie hanno iniziato a raccogliere i rifiuti

«Le volontarie ambientali che già operavano in quel luogo – dice Masetti – ci hanno confermato una situazione preoccupante. Le foto parlano da sole:  l’area acquatica del San Leopoldo è ad alta densità di rifiuti. Ci sono enormi quantità di rifiuti urbani e speciali per metro quadrato in alcune parti anche sul fondale: pneumatici, sanitari, biciclette, macchinette per il caffè, rifiuti ospedalieri (cateteri, pannoloni, guanti, siringhe), rifiuti urbani, plastica, reti per la pesca di frodo (nasse e tramagli). La maggior parte dei rifiuti urbani  è costituita da plastica e bottiglie di vetro».

«La situazione è molto preoccupante. Vale per l’emissario San Leopoldo come per tante altre realtà del mare. Bisogna intervenire sui fiumi, sugli emissari e su ciò che trasportano. I fiumi, gli emissari sono quelle arterie meravigliose che oggi raccolgono tutto quello che la nostra civiltà produce e lo trasportano fino ai mari. Le volontarie hanno agito bonificando parte dell’area di Fiumara (seguiranno nei prossimi giorni altri interventi) ma per migliorare bisogna partire a monte per evitare che si creino situazioni drammatiche come quella in cui ci troviamo. Potete vedere il
risultato di tre grandi interventi da parte di queste preziose donne».

Altri rifiuti raccolti
Altri rifiuti raccolti

«Sottolineo l’importanza dell’impegno da parte di tutti al fine di evitare situazioni come quella del San Leopoldo, la necessità di prevenire prima di dover poi curare, cosa che spesso non accade
neanche soprattutto in luoghi non attenzionati. Bisogna impegnarsi di più con interventi sugli emissari, sui fiumi, con la sensibilizzazione sul riciclo e sull’educazione ambientale. Soprattutto
cercare di ridurre la quantità di rifiuti prodotta. In questa situazione l’opera delle volontarie ambientali è stata preziosa e impagabile».

«La situazione legata al Covid ha certamente preoccupato per un generale rallentamento di tutte le attività ambientali ma non nel nostro caso. Il virus è stato, ed è tuttora un disastro prima di tutto per la salute e l’economia, ma anche dal punto di vista ambientale. Non ha però rallentato la nostra sensibilità ambientale ma abbiamo avuto prova del fatto che ha peggiorano certi comportamenti. Avete visto quante mascherine finiscono in acqua? Saranno fatte altre uscite per far tornare questo luogo incontaminato e libero dagli scarti della selvaggia attività umana». 

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