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Bullizzano il compagno di scuola malato

Offese razziste, persecuzioni contro un ragazzino paziente oncologico: cinque minorenni denunciati, sequestrati i cellulari
Polizia postale
La polizia postale

GROSSETO. Bullizzato sulla chat di whatsapp della sua classe. Offeso per il colore della sua pelle, per la terribile malattia contro la quale,  a 14 anni, è costretto a combattere. I messaggi dell’orrore erano inviati da alcuni compagni di classe del ragazzino: in cinque sono stati ora denunciati alla procura dei minori. A coordinare le indagini della polizia postale, alla quale si è rivolta un’insegnante, è stato il sostituto commissario coordinatore Stefano Niccoli

Perseguitato durante le lezioni in dad

I cinque ragazzi, tutti della provincia di Grosseto, hanno tra i 14 e i 15 anni. Sono stati denunciati per atti persecutori nei confronti di un loro coetaneo, con le aggravanti di aver agito per finalità di discriminazione e odio etnico, nonché ai danni di una persona affetta da grave disabilità e per “bullismo”.

Stefano Niccoli
Stefano Niccoli

Le indagini sono cominciate quando un’insegnante ha sporto denuncia alla polizia postale di Grosseto: era stata la mamma del ragazzino, gravemente malato, a rivolgersi alla professoressa, preoccupata e amareggiata per aver scoperto sul gruppo WhatsApp della classe, di cui facevano parte solo i compagni e il figlio, innumerevoli messaggi dal tenore offensivo, discriminatorio, razzista, violento nei confronti del proprio figlio, costretto a frequentare la scuola in dad perché sper lunghi periodi doveva restare in ospedale.

Gli specialisti della Postale hanno subito trovate le chat indicate dall’insegnante: cinque minorenni sono stati perquisiti, su ordine del procuratore capo Antonio Sangermano. Perquisizioni che si sono svolte lunedì 7 marzo: i loro cellulari e i dispositivi elettronici, come tablet e pc, sono stati sequestrati e all’interno gli agenti della postale hanno già trovato diverso materiale. Ora la mole di documenti dovrà essere analizzata. 

Il vademecum della polizia postale

La polizia postale ricorda:

  • La vigliaccheria sul web è molto grave in quanto dietro ad un cellulare od a uno schermo si pensa di poter dire cose che nella realtà non si riuscirebbe mai a dire. Proprio per questo l’uso corretto delle parole in rete è fondamentale per crescere bene e nel rispetto della legalità e della dignità di tutti.
  • Sul web ogni comportamento può essere tracciato, ricostruito e denunciato alla polizia, se arreca danno a chi lo subisce.
  • Al compimento dei 14 anni, i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web (imputabili)
  • Gli insegnanti in quanto pubblici ufficiali, hanno l’obbligo di denunciare fatti penalmente rilevanti (reati) commessi o subiti dagli studenti. Diffamazioni, minacce e insulti in rete devono essere denunciati dalle vittime e quindi è importante informare le famiglie degli studenti su cosa sta succedendo e sul loro diritto di fare una segnalazione o sporgere denuncia

L’invito della polizia postale è di non restare in silenzio: anche sul web ci sono regole, leggi e polizia in grado di ascoltarti, aiutarti, trovare le tracce e identificare i prepotenti.

La condanna della Regione

«Un episodio di cyberbullismo molto grave, non solo perché riguarda ragazzi tra i 14 e i 15 anni, denunciati per atti persecutori nei confronti di un loro coetaneo, per discriminazione e odio etnico, ma anche perché rivolto ai danni di una persona affetta da grave disabilità». Così si è espresso il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, appresa la notizia dei cinque minori perseguiti a Grosseto.

«Il bullismo è purtroppo una triste realtà che interroga le coscienze di ognuno di noi – ha commentato – con le istituzioni in prima fila, per i diritti e il rispetto dell’altro, soprattutto quando si tratta di un soggetto più debole, come nel caso del ragazzo che, affetto da grave disabilità, si trova costretto a frequentare la scuola in Dad a causa di lunghi periodi di ricovero in ospedale».

«Dall’inizio della legislatura come Ufficio di presidenza abbiamo deciso di investire fortemente sui giovani e soprattutto su tematiche legate all’educazione civica – aggiunge –  Anche per questo ci stiamo impegnando ad aumentare la presenza di tutti i consiglieri regionali all’interno degli istituti scolastici per sensibilizzare su tanti argomenti. Lo abbiamo fatto anche in occasione della Festa della Toscana 2021 parlando di correttezza del linguaggio on line e contrasto ai linguaggi d’odio. Lo faremo anche per il cyberbullismo».

«In tale contesto voglio ricordare ancora una volta l’importanza del protocollo d’intesa che abbiamo sottoscritto con l’Ufficio scolastico regionale – ha concluso Mazzeo – che impegna le nostre istituzioni a seguire le giovani generazioni, bambine e bambini, ragazze e ragazzi della Toscana, nella loro formazione e contribuire il più possibile a farli essere cittadini consapevoli e attivi della società del futuro».

 

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