Blitz al porticciolo, indagati sindaco e consiglieri Skip to content

Blitz al porticciolo, indagati sindaco e consiglieri

Avvisi di garanzia per il sindaco e per tutti i membri del consiglio: a Campese nessuna autorizzazione per l’ormeggio delle imbarcazioni. Sigilli all’area e alle barche
La guardia costiera durante i sequestri

ISOLA DEL GIGLIO. Il blitz è scattato poco dopo l’alba di venerdì 26 maggio, quando a Campese, una delle più belle frazioni dell’isola del Giglio, sono arrivati i carabinieri insieme al personale della capitaneria di porto per mettere sotto sequestro il porticciolo e le imbarcazioni ormeggiate sotto la torre. 

I sigilli al porticciolo di Campese

A firmare il decreto di sequestro è stato il giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci su richiesta della Procura che ha iscritto il nome di 19 persone nel registro degli indagati. 

Tra questi ci sono anche il sindaco Sergio Ortelli e sette consiglieri comunali, oltre all‘architetto del Comune, ai titolari dei diving che fanno base al porticciolo e ai noleggiatori di barche

Indagini cominciate mesi fa

Le indagini della guardia costiera, coordinate dal sostituto procuratore Salvatore Ferraro, avrebbero accertato che il porticciolo che da sempre viene utilizzato per ormeggiare le imbarcazioni a Campese, non sarebbe censito nelle mappe e quindi sarebbe stato realizzato abusivamente

Carabinieri e guardia costiera questa mattina hanno messo l’area e le imbarcazioni ormeggiate sotto sequestro. 

Quello spazio di spiaggia, proprio sotto la torre di Campese, è utilizzato come porticciolo da un centinaio di anni. Prima, fino agli anni Sessanta, lì mettevano le barche i pescatori che vivevano di pesca, poi sono cominciati ad arrivare i natanti dei turisti. 

L’anno scorso, il consiglio comunale aveva deliberato l’installazione di una fune per permettere alle barche di ormeggiare in sicurezza. Ma quel lavoro, poi,  non sarebbe mai stato fatto.

E per garantire la sicurezza dei bagnanti, in quel tratto di spiaggia occupato abusivamente dalle imbarcazioni, il sindaco aveva emesso un’ordinanza di divieto di balneazione

Sarebbero queste due ordinanze, quindi, ad essere state messe sotto la lente d’ingrandimento della Procura. 

Avviso di garanzia al sindaco e ai consiglieri che hanno firmato le ordinanze

Tutto sarebbe cominciato l’anno scorso, quando a Campese, per la gestione di questi ormeggi per i quali non è stata mai stata presentata richiesta di concessione, gli ormeggiatori sarebbero arrivati anche alle mani.

Dopo quelle liti, sarebbero poi partite denunce incrociate, arrivate dritte negli uffici della guardia costiera che ha avviato le indagini.

Sigilli della guardia costiera all’isola del Giglio

Gli avvisi di garanzia, contestuali al decreto di sequestro, sono stati consegnati oggi al sindaco Sergio Ortelli e ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che hanno firmato, via via, le ordinanze per la gestione di quel porticciolo che, stando alle accuse della Procura, di fatto, non sarebbe dovuto esistere. Ma che si trova lì da almeno un secolo.

Il numero degli indagati è destinato ad aumentare: questa mattina, quando la guardia costiera è arrivata a Campese, ha trovato 35 barche ormeggiate, che sono state messe sotto sequestro.

Da verificare ora, anche la posizione di chi, in quel porticciolo completamente abusivo, svolgeva la professione di noleggio delle imbarcazioni e di diving su un bene di proprietà dello Stato. Attività per le quali all’Erario appunto, non sarebbe stato versato nemmeno un euro nel corso degli anni.

D’estate poi, il fenomeno degli ormeggi a Campese assumeva un’altra proporzione rispetto a quello che è stato trovato oggi: nei mesi di luglio e agosto, in quello spicchio di spiaggia, potevano essere ormeggiate anche 250 imbarcazioni. Abitudine questa, alla quale la Procura ha messo ora un punto. 

 

 

 

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