Biogas a Ribolla, le aziende pronte a rivolgersi al Tar Skip to content

Biogas a Ribolla, le aziende pronte a rivolgersi al Tar

Stessa cosa annunciata dal Comune di Roccastrada, se il progetto dovesse ottenere l’autorizzazione unica prevista per gli impianti di energie rinnovabili
L'area su cui dovrebbe sorgere l'impianto a biogas
L’area su cui dovrebbe sorgere l’impianto a biogas

RIBOLLA. L’impianto per la produzione di biogas a Pian del Bonucci, nel comune di Roccastrada, non s’ha da fare. Al “No” dei comitati ambientalisti e del Consiglio comunale, che, su questo, ha approvato una mozione all’unanimità il 30 settembre, si uniscono anche le aziende della zona, pronte a dar battaglia.

Molti imprenditori hanno preso parte all’assemblea che si è svolta nei giorni scorsi a Ribolla e ora tornano a ribadire le motivazioni per cui, a loro avviso, quell’impianto, in quella localizzazione e di quelle dimensioni, sarebbe una vera iattura.

Pronti a ricorrere al Tar, se il progetto viene approvato

«Come aziende agricole e soggetti privati della zona – scrivono – ribadiamo che il progetto dell’azienda Mpn 1 Green Energy Srl di Verona non è compatibile con l’area prescelta. Questo per tutta una serie di ragioni che sono state esposte ampiamente durante l’assemblea».

Ma l’impianto, secondo gli imprenditori della zona, va considerato anche per l’impatto paesaggistico ed economico. Tant’è che anche su questo hanno presentato le loro osservazioni in conferenza di servizi.

Se il progetto dovesse andare avanti, sono pronti a ricorrere al giudice amministrativo Stessa cosa è stata annunciata anche dal Comune di Roccastrada.

«Come raggruppamento di primarie aziende agricole, biologiche, Dop, Igp, Doc, alcune di rilevanza nazionale, gli agriturismi e i soggetti privati della zona stiamo concretamente valutando il ricorso al Tar in caso di esito positivo dell’iter.

Oltre anche a procedere con l’analisi dello stato attuale di aria, acqua e suolo, da depositare presso un notaio a “prova futura memoria”, come base per eventuali richieste di risarcimento danni in sede civile verso gli enti coinvolti, come conseguenza dei probabili impatti ambientali.

Eventuali richieste di risarcimento verranno prese in considerazione anche per il deprezzamento del patrimonio immobiliare, terreni e attività agricole di privati e società», scrive il raggruppamento di aziende.

«Continueremo con la nostra ferma opposizione e ad informare adeguatamente la popolazione sull’argomento, così come ci è stato richiesto dalla gente, coordinando con Comune e aziende del territorio tutte le azioni che possano essere utili alla causa».

Ecco quali sono le aziende riunite nel raggruppamento

Rocca di Montemassi, Società Castello di Albola Sarl (Gruppo Zonin), Società agricola Selvello Srl (Gruppo Alce Nero), Azienda agricola Meoni Fioravanti, Azienda agricola Oliveto Selvello SS Soc. Agr., Azienda agricola Il podere di Sole di Angela Antoni, Azienda agricola Jessica Bardi, A. Laurenti, D. Radi.

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