Baby gang, due quindicenni davanti al giudice | MaremmaOggi Skip to content

Baby gang, due quindicenni davanti al giudice

I due ragazzini sono accusati di rapina e lesioni: non potranno uscire da casa dalle 22 alle 6 del mattino
I carabinieri davanti al Comune
I carabinieri davanti al Comune

GROSSETO. Hanno risposto a tutte le domande che il giudice del tribunale dei Minori ha fatto loro. Erano dispiaciuti, impauriti, pentiti per tutto quello che è successo a partire da sabato scorso, quando sulla salita del Cinghialino che porta sulle Mura un gruppetto di dieci ragazzini, tutti minorenni, avrebbe aggredito e rapinato due coetanei. I carabinieri, che stanno svolgendo le indagini, ne hanno intanto individuati due: sono due quindicenni, figli di buone famiglie grossetane che si sono sentite cadere il mondo addosso. I due ragazzini devono rispondere di reati gravi, come quelli di rapina e lesioni.

Obbligo di dimora dalle 22

I due minorenni, martedì 8 febbraio si sono presentati davanti al giudice per la convalida accompagnati dagli avvocati Romano Lombardi e Diego Innocenti. Il pm aveva chiesto la misura cautelare dell’accompagnamento: nel processo penale minorile, questa misura equivale in qualche modo agli arresti domiciliari. Il giudice ha rigettato la richiesta, applicando quella della permanenza domiciliare dalle 22 alle 6 del mattino.

I due ragazzini hanno raccontato quello che sarebbe successo sabato sera, quando sulle Mura si è scatenata la violenza contro altri coetanei. Si sono mostrati pentiti, impauriti, preoccupati per le conseguenze che probabilmente non avevano immaginato. Così come non avevano – hanno spiegato – organizzato quello che poi è successo. Probabilmente, la situazione è sfuggita loro di mano andando ben oltre quanto pensato in un primo momento.

I carabinieri, che stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza per ricostruire la notte di follia in centro storico, stanno anche cercando di capire quanti coltelli siano stati estratti quella sera. Fin dall’inizio, si è parlato di un solo coltello, invece pare che ce ne fossero due. Qualcuno, nel gruppetto, era armato ma su questo aspetto ci sono ancora accertamenti in corso.

Studenti alle superiori, ragazzi che vanno bene a scuola, che fanno sport, che sono seguiti dalle loro famiglie e che non sono mai stati segnalati dalle forze dell’ordine: mai una denuncia, mai che siano stati fermati in circostanze come quella che si è verificata sabato 5 febbraio in città, quando cinque minorenni sono finiti al pronto soccorso per farsi medicare.

Le indagini dei carabinieri dovranno servire anche a chiarire se quanto avvenuto sulla salita del Bastione Molino a Vento sia stato un episodio estemporaneo, come hanno detto i ragazzi che sono stati sentiti dai carabinieri, o se invece si erano già resi protagonisti di episodi di violenza. Come quello successo nello stesso posto e con le stesse modalità a metà gennaio. 

L’incontro in Prefettura

Domani intanto, mercoledì 9 febbraio, in Prefettura, si terrà la riunione del Comitato ordine e sicurezza pubblica durante la quale verrà affrontato anche il tema dell’allarme sicurezza che non riguarda soltanto la baby gang che sabato sera ha seminato il terrore in centro, ma anche i problemi legati agli atti vandalici, ai furti e allo spaccio che nelle ultime settimane sono stati segnalati da più parti in città.

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