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Altri 4 ricoveri per Covid al Misericordia

Continuano a salire anche i contagi, oggi 54 contro i 32 di ieri secondo i dati della Regione. 11.795 i casi da marzo 2020 e 217 i morti in Maremma
Personale all'ingresso in servizio nel reparto Covid a Grosseto
L’ingresso del reparto di malattie infettive al Misericordia

GROSSETO. Continua a salire il numero dei ricoverati per Covid all’ospedale di Grosseto. Dopo i 7 di ieri pomeriggio che avevano portato a 27 i letti occupati con altri 3 positivi in attesa, questa mattina, 13 novembre, altre 4 persone si sono presentate per l’aggravamenti dei sintomi. Una situazione sempre più pesante per l’area Covid del Misericordia, dove i posti letto sono scesi a 32, dopo il calo dei contagi in estate. A questo punto, a meno che non ci siano state dimissioni o trasferimenti in terapia intensiva, che ieri era ferma a 3 letti occupati, la situazione sarebbe al limite.

Alla preoccupazione per il rapido aumento dei contagi – oggi a Grosseto sono 54, contro i 32 di ieri, secondo la Regione – e dei ricoveri, che riporta indietro di un anno esatto, si aggiunge dunque quella logistica. “Posto letto“, infatti, non significa solo il luogo fisico del ricovero, ma dotazione di personale sanitario, in particolare infermieristico per ciascun letto, che in questo momento manca. Non solo per la cronica carenza di personale, ma anche per la riapertura di molti servizi ospedalieri, ambulatoriali e domiciliari che erano stati sospesi o ridotti nella fase acuta della pandemia e che sono stati riattivati, con la diminuzione dei ricoveri e dei contagi grazie alla campagna vaccinale.

Il “nodo vaccini”

Quello dei vaccini resta il punto cruciale: la copertura in Maremma per la popolazione sopra ai 12 anni, secondo il report della Asl aggiornato al 12 novembre, è dell’82 per cento per le seconde dosi, sale all’89 per cento per le prime somministrazioni. Ovviamente chi ha intrapreso il percorso di immunizzazione con la prima, farà anche la seconda vaccinazione, ma intanto è meno protetto, mentre gli esperti invocano a gran voce di andare avanti con la terza dose, poiché dopo 6 mesi dall’ultima inoculazione, la copertura si abbassa notevolmente.

Oltre a una minima percentuale di persone che non possono fare il vaccino per ragioni di salute, c’è poi uno zoccolo duro contrario, scettico o no-vax che sia, con qualche caso isolato di complottisti. Ieri in pronto soccorso un operatore socio-sanitario ha dovuto subire l’aggressione verbale di un paziente positivo e in attesa di ricovero, convinto che il Covid non esista e che sia una montatura di Big Pharma per vendere vaccini e terapie.

Se la situazione non fosse drammatica, ci sarebbe da ridere, ma purtroppo la cronaca quotidiana racconta di tensioni ben oltre la colorita rappresentazione di chi, già ammalato, nega l’evidenza dei fatti.

 

 

 

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