Assalto al portavalori: accertamenti su una lattina | MaremmaOggi Skip to content

Assalto al portavalori: accertamenti su una lattina

Dopo 14 anni la svolta nelle indagini potrebbe arrivare dalle analisi del Ris. Nell’assalto rimase ucciso il 41enne Raffaele Baldanzi
Carabinieri del Ris - maremma-oggi

MASSA MARITTIMA. Il 7 gennaio 2008 Raffaele Baldanzi fu ucciso durante la rapina e l’assalto al portavalori. Aveva 42 anni ed era una guardia giurata della Securpol. 

Sono passati 14 anni dall’omicidio di Baldanzi e le indagini della Procura sono ancora aperte. Tanto che questa mattina, lunedì 5 settembre, il giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci, ha incaricato, su richiesta della sostituta procuratrice Anna Pensabene, i carabinieri del Ris di svolgere nuovi accertamenti. 

Sei indagati per l’omicidio della guardia giurata

Sono sei i nomi iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Grosseto per l’assalto al portavalori, avvenuto ormai 14 anni fa a Schiantapetto. Alcuni testimoni, allora, dissero che i rapinatori avevano un accento sardo. 

L’assalto è stato uno dei più violenti mai avvenuti in Maremma. I banditi, a volto coperto, si avvicinarono al furgone portavalori con kalashnikov e dinamite.  Dopo essersi affacciati al blindato, chiesero alla guardia giurata che era al lato della guida di aprire. L’uomo non lo fece subito: partirono subito i primi colpi e Baldanzi fu ferito al collo e al petto. Morì in pochi minuti.

L’ agguato era stato studiato fin nei minimi dettagli: un camion tagliò la strada al furgone blindato della Securpol carico di banconote prelevate da banche e istituti commerciali. Una jeep Suzuki lo seguiva invece da dietro: i banditi che erano sul fuoristrada fecero saltare la cassaforte con la dinamite e portarono via, circa 300.000 euro. Scapparono con la jeep che fu poi trovata nel Senese incendiata. 

La risposta in un lattina di Coca Cola

Mentre la famiglia di Baldanzi continua a chiedere che venga fatta giustizia per la morte di Raffaele, dal passato spunta un elemento che potrebbe portare a una svolta nelle indagini sull’assalto al porta valore.

In tribunale, questa mattina, è stato infatti dato l’incarico al Ris di analizzare una lattina di Coca Cola che era stata trovata e sequestrata dopo l’assalto al portavalori. Lattina dalla quale verranno estratte le impronte digitali, così come già era successo due anni dopo la sparatoria, quando furono analizzate le lattine di birra, il cellulare, il caricatore ed altri oggetti che furono sequestrati. 

Tra i principali sospettati dell’assalto al portavalori c’era Raffaele Arzu, la Primula rossa, rimasto latitante per dieci anni e poi arrestato in Sardegna.

Sulle lattine di birra che furono analizzate allora, le sue impronte e quelle degli altri due complici ritenuti responsabili dell’assalto al portavalori e della morte di Baldanzi, non furono trovate. Ora il Ris cercherà di dare una risposta alle tante domande dei familiari della guardia giurata uccisa. 

 

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